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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Ue, una tassa sul vino ... Il primo ministro belga sorpreso per le vie di Montalcino esalta il Brunello '97 e dichiara a winenews.it: «Ho la cantina piena di vini toscani, trovo che siano eccellenti». Ma intanto a Bruxelles si tendono trabocchetti al vino italiano. Dopo una prima, parziale apertura sulle viti transgeniche adesso è la volta di una proposta, uscita dai servizi tecnici della Commissione Europea, che punta ad introdurre una aliquota minima d'accisa sul vino di 0,14 euro al litro (circa 270 lire), mentre oggi è zero. L'allarme è stato lanciato dalla Coldiretti che giudica questa ipotesi 'sbagliata e pericolosa', penalizzante per uno dei settori più dinamici dell'agricoltura europea "sul quale verrebbe a gravare una tassa pari a 740 milioni di euro, oltre l'8% del valore del comparto". Si prende a pretesto l'armonizzazione europea delle aliquote sulle bevande alcoliche ma in realtà si offre 'un sostegno esplicito ai consumi di birra e di altri alcolici' proprio mentre il vino piace sempre di più ai giovani. Il ministro Alemanno, che ieri ha annunciato l'ok europeo alla distillazione di 4 milioni di ettolitri di vino da tavola italiano (per un controvalore di 88 milioni di euro), si è subito detto contrario all'ipotesi di qualunque accisa, anche se la materia è di competenza del ministro Tremonti cui Alemanno ha già chiesto in una lettera di mantenere l'aliquota zero. Anche le organizzazioni agricole scendono in campo. Bocchini, presidente di Confagricoltura, dice: "E' una ipotesi che ritorna e contro cui continueremo ad opporci". Massimo Pacetti, presidente Cia, parla di possibili costi aggiuntivi per i consumatori italiani di circa 500 milioni di euro: «Non è questo il metodo per risolvere il problema dell' armonizzazione fiscale a livello comunitario: bisognerebbe ridurre le accise, e non introdurne delle nuove». Per Ezio Rivella, presidente dell'Unione Italiana Vini, «dobbiamo lottare con forza contro questi tentativi di danneggiare il comparto vinicolo». La senatrice verde De Petris, ricordando la direttiva sulle viti Ogm, invita il governo a presentarsi questa volta a Bruxelles "con una posizione chiara a difesa dei consumatori".

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