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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Brunello di Montalcino, solo due stelle ... La maledizione del due. Mentre si celebra il '97 annata del secolo, esce la pagella del 2002. Un'annata no, per il Brunello di Montalcino, anzi a detta degli esperti la peggiore degli ultimi quarant'anni: e guarda caso, è l'uva raccolta in un anno «due». Come il '92, il '72, il '62. Unica eccezione (ma a conferma della regola) fu l'82, «quattro stelle ma secondo me ne meritava di più», così Stefano Campatelli, direttore del Consorzio del Brunello, commenta il rating a due stelle, la pagella che la giuria internazionale di esperti ha, come ogni anno, attribuito in occasione di «Benvenuto Brunello», che ha concluso il road show dei grandi rossi toscani. E il 2002 uscirà nel 2007 (cinque anni, come dispone il disciplinare) orfano di nomi prestigiosi: uno per tutti, Biondi Santi. La famiglia che ha inventato il Brunello l'aveva dichiarato subito, «non ci sarà l'etichetta della Fattoria Il Greppo 2002 sugli scaffali», parola di Jacopo Biondi Santi. Settantamila bottiglie, un giochetto da un milione di euro. Formella d'autore Montalcino sconta comunque gli esiti di una vendemmia disastrosa un po' ovunque, in Toscana come in Piemonte: e i big che hanno detto no sono tanti, «meglio selezionare le uve migliori — così aveva annunciato Biondi Santi — per produrre un ottimo Rosso di Montalcino». E' questo, del resto, il significato delle due stelle: il suggerimento, spiega il presidente del Consorzio Filippo Fanti, di concentrare l'uva migliore per il Rosso, «che si esprime al massimo se bevuto giovane». Campatelli comunque aggiunge: «Sia chiaro che a Montalcino nessuno si straccia le vesti, perché l'ultimo giudizio spetterà come al solito al consumatore, e comunque nessuna azienda si può permettere di affidare al mercato un prodotto che non sia almeno apprezzabile». In ogni caso, la perdita in termini di numeri, è secca: 10-12% in quantità di uva, e qualche centinaio di migliaia di bottiglie. Per il 2002, comunque, una consolazione: la tradizionale formella in ceramica firmata da Roberto Cavalli, e apposta sulle mura della duecentesca Fortezza. E subito la prova che Montalcino guarda avanti: Stefano Cinelli Colombini, amministratore della Fattoria dei Barbi, la seconda azienda agraria di Montalcino, annuncia un grosso programma di rinnovamento aziendale che prevede una spesa di 3,5 milioni di euro (circa 7 miliardi delle vecchie lire). Entro il 2007 tutte le vigne saranno rinnovate e trasformate a cordone speronato libero e dotate tutte di impianto di irrigazione, un problema di enorme importanza per la zona del Brunello. Sipario, dunque, sulla ribalta dei rossi di Toscana. Con qualche novità. Per la prima volta nella sua storia il Consorzio del Nobile di Montepulciano, che si propone anche con un nuovo sito web, ha assegnato le stelle al 2002, due anche in questo caso. A Montepulciano gli affari vanno molto bene. L'anno scorso sono state vendute 5 milioni e 450mila bottiglie di Nobile (40% in Italia, 60% all'estero, più 3% sul 2001, addirittura +4% in Germania, malgrado i venti di crisi), e il Consorzio continua la valorizzazione dei vitigni autoctoni.

Un calice da sommelier a New York ... Un negozio di ricercatezze gastronomiche nel cuore della metropoli lombarda, un ristorante in cui i vip newyorkesi si ritrovano per assaggiare le ricette tradizionali italiane, un'osteria tipica del cremonese che fa della fornitissima cantina uno dei suoi punti di forza. Mario Stoppani di «Pek» a Milano, Tony May del ristorante «San Domenico» a New York, Omar e Ubaldo Bertoletti della trattoria «Dell'alba» a Piadena (Cremona): sono questi i vincitori del «Leccio d'oro», premio del Consorzio del Brunello di Montalcino assegnato ogni anno in occasione di «Benvenuto Brunello», evento internazionale che ha presentato quest'anno l'annata 1998 del vino simbolo di Montalcino e la Riserva 1997. La commissione del «Leccio d'oro», che ha scelto come ogni anno un'enoteca, un ristorante e un'osteria che si sono distinti nella presentazione, nel servizio e nella diffusione del vino, in particolare del Brunello, era composta dal presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino, Filippo Fanti, dai vice presidenti Giacomo Neri e Gioberto Zannoni, dai giornalisti e scrittori di enogastronomia Paola Mura, Faith Willinger, Folco Portinari, Emanuela Audisio e dal presidente dell'Association de la sommellerie internationale, Giuseppe Vaccarini.

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