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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

«Montalcino insulta Silvio e lui non compra il castello» ... Come i generali inglesi reduci dall'India, che avevano scelto la Toscana come seconda patria per non tornare nella nebbia di Londra, anche Silvio Berlusconi avrebbe voluto comprare un castello in mezzo ai vigneti per sfuggire le brume di Arcore. E che cosa ci poteva essere di meglio di Velona, sulle colline di Montalcino, terra del Brunello, vicino alla preziosa abbazia di Sant'Antimo, con l'abside d'alabastro? Tanto più che l'accordo con il vecchio proprietario del castello, Luigi Piermartini, era stato praticamente raggiunto. Gesto dell'ombrello E allora qual è stato l'impedimento? Semplice: la gazzarra di un gruppetto di cosiddetti «avversari politici» sabato 22 febbraio. Mentre Berlusconi usciva dalla celebre Fortezza di Montalcino, gli avrebbero dato di mafioso, facendogli anche il gesto dell'ombrello. Tuttavia, la vicenda avrebbe avuto soltanto poche righe nelle cronache senesi se ieri Roberto Tortoli, sottosegretario all'ambiente e coordinatore di Forza Italia in Toscana, non l'avesse rivelata al Palaffari, durante la manifestazione della Confcommercio contro il referendum per estendere l'articolo 18 anche alle imprese con meno di 15 dipendenti. «La Toscana è il buco nero della democrazia occidentale», ha tuonato Tortoli. Aggiungendo: «Succede tutto qui: la contestazione a Camp Darby, i girotondi, il Social forum, le manifestazioni per Stalin... Non ci si meravigli poi se qualche compagno sbaglia... In Toscana mi sento ghettizzato. C'è intolleranza verso il centrodestra». Quindi la ciliegina sulla torta: «Berlusconi non comprerà casa in Toscana...» Apriti cielo. Bufera immediata. Di più: un caso politico capace di oscurare, almeno per qualche ora, i missili di Saddam e le parole della terrorista dai capelli rossi. S'indigna la Cgil, s'arrabbia il capogruppo diessino in Consiglio Regionale, Paolo Cocchi, s'infervora il segretario toscano della Quercia, Marco Filippeschi. E non manca la reazione del «toscano contro» per antonomasia: il governatore no global Claudio Martini. Che scrive: «Spero che Tortoli non pensi quello che dice». Ma il più preoccupato sembra il buon sindaco di Montalcino, il diessino Massimo Ferretti. Che interpella i carabinieri «per ricostruire i fatti». Poi difende i concittadini: « Dubito che sia stato un montalcinese a insultare Berlusconi perché la Fortezza è visitata solo da turisti». Intervengono altri esponenti toscani di Forza Italia. Prima il capogruppo in Regione, Lorenzo Zirri, che stigmatizza la tardiva condanna del terrorismo (l'ha fatto solo ieri ndr) da parte di Martini. Poi l'europarlamentare Paolo Bartolozzi, che un po' tira la giacca a Martini e un po' a Tortoli, invitando tutti ad abbassare i toni e a riprendere un «sereno confronto politico». Ma alla fine chiude la vicenda lui, Silvio Berlusconi in persona. Una volta gli attribuirono una frase poi smentita: «Voglio detoscanizzare la Toscana». Ora conferma: voleva comprare il castello di Velona. Però spiega: «Non sono stati certo tre individui in vena di volgarità a farmi perdere la simpatia che nutro per la Toscana e per i toscani. Ho rinunciato a Montalcino per altri motivi. Tornerò sempre in Toscana con l'animo sereno di chi torna tra amici, al di là di ogni contrasto politico». Tutto finito? No. Il Cavaliere da oggi in poi sarà subissato di offerte: ville e castelli in vendita. Ottimi affari, giusto qualche miliardo di vecchie lire. Che ci ripensi e venga. Starà bene come i generali di Sua Maestà britannica, inventori del Chiantishire.

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