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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Ciampi benedice Vinitaly: "Nel vino l'identità d'Italia" ... Il governo e lo stesso presidente della Repubblica con un messaggio si sono fatti sentire al Vinitaly, inaugurato ieri a Verona, per dare una boccata di ossigeno e tanto incoraggiamento ai produttori di vino. "La tradizione enologica italiana, ha scritto il presidente della Repubblica, si intreccia con la cultura del territorio ed è parte integrante di quella identità italiana di cui siamo orgogliosi".
Insomma il vino non è solo bottiglie e tappi, ma porta in dote cultura, tradizioni, saperi che un popolo che si rispetti non può certo dimenticare.
Certo è che questo incredibile patrimonio versa da tempo, ormai troppo, in crisi. Non una semplice flessione ma qualcosa di più. I dati forniti da Confagricoltura parlano chiaro: la vendemmia 2003 ha prodotto 44, 5 milioni di ettolitri di vino, una quantità di poco superiore a quella del 2002, che è stata una delle peggiori di questi ultimi cinquanta anni. Intanto l’export è sceso del 16 per cento, in pratica il peggiore risultato dal 1986; i costi aziendali nel frattempo sono aumentati in modo pesante e i consumi rallentati. Insomma quasi un disastro.
Il governo da parte sua si sta muovendo su i due fronti caldi del settore; la decisione Ue che liberalizza le denominazioni tradizionali e la spinosa questione dei prezzi. Il ministro delle politiche agricole Gianni Alemanno, ha annunciato che il governo è ricorso all’Alta Corte di Giustizia europea per impugnare il provvedimento che appunto liberalizza 17 "menzioni" tradizionali. "Si tratta di una minaccia molto grave che porterà a una concorrenza sleale. Nella decisione Ue ci sono delle contraddizioni, per questo l’impugnativa è già stata presentata. Non è la prima volta che un paese membro ricorre all’Alta Corte. Alcune etichette sono molto legate al territorio. Anche altri Paesi, come la Francia, sono accanto a noi e quindi non saremo soli. Faremo tutto il possibile per tutelare i prodotti, ma questi temi sono di competenza esclusiva di Bruxelles". Ma i produttori non sono del tutto tranquilli e in molti stanno seguendo l’esempio del Consorzio del Brunello, correre in tutto il mondo a depositare le denominazioni come marchi di impresa. Un altro "escamotage" istituzionale potrebbe arrivare direttamente dal ministero: con la riforma in atto della 164, trasformare le denominazioni in brevetti.
Per quanto riguarda i prezzi Alemanno ha annunciato di aver affidato all’Ismea e alle sue strutture una indagine conoscitiva sui prezzi per verificare in quale fase avvengono i "picchi" sul mercato nazionale ed estero. Infine dopo l’ok di Bruxelles potrebbe partire entro poco tempo la definitiva registrazione dei vigneti su tutto il territorio nazionale. Un problema che si trascina da anni e che ora sembra destinato a soluzione.

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