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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Berne, ma con prudenza: il nutrizionista “Non è vero che è più “innocuo” di altri ... Anche in Italia, dopo anni possiamo tranquillamente affermare che anche da noi questo gusto del Novello ha preso decisamente piede. Ma in che cosa differisce il vino Novello, soprattutto dal punto di vista nutrizionale, da quello tradizionale? “Si tratta di un mosto d’uva fermentato in atmosfera prevalentemente di anidride carbonica - conferma Carlo Cannella, professore di Scienza dell’alimentazione all’Università la Sapienza di Roma - quindi in una situazione particolare, con pochissimo ossigeno, che aiuta a trattenere una carica aromatica maggiore, legata appunto a quella scarsa ossidazione che, quando lo si gusta, libera quel particolare profumo”. Insomma, qualche grado in meno è compensato da un profumo integro e più “fresco”. Questo per quanto riguarda il sapore fruttato e di corpo lieve del vino giovane. Ma ci sono differenze nutrizionali con il vino tradizionale? Secondo Cannella “Dobbiamo sfatare questa idea del “diverso” dal punto di vista nutritivo: il novello è diverso dal vino tradizionale principalmente per il sapore, non per le sue qualità nutritive: come tutti i vini ha i medesimi effetti a livello motorio e sulla dilatazione o costrizione dei vasi sanguigni. E anche per il contenuto calorico il riferimento ai gradi è diretto: più alcool uguale a più calorie.
Insomma, anche con il novello non dobbiamo esagerare, pensando che faccia “meno male” o che “ubriachi di meno”: la dose di vino che può andar bene resta di un bicchiere a pasto per le donne e di massimo due per gli uomini.

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