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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

«Basta con le stragi, sabato sera senz’auto» ... L’idea di Giovanardi: «Anche i genitori ci aiutino». Protesta. Santanché: «sit in a Montecitorio». Ferrero: «L’alcol va proibito»... Alcol, droghe, musica, sonno, motori potenti e un po’ di quell’incoscienza giovanile che alimenta il senso dell’immortalità. E’ un mix terribile quello che uccide ogni anno sulle strade oltre 1600 ragazzi tra i 16 e 1 29 anni, servito da lobby potenti - più volte denunciate dalle pagine di questo giornale - che non arretrano di un passo pur sapendo di essere causa diretta o indiretta delle stragi del sabato sera.
Ora basta. Carlo Giovanardi, ex ministro dell’Udc propone uno «stop al traffico per una notte dalle 22 sabato alle otto della domenica». «Chiedo una risposta a questa proposta dal ministro degli Interni - conclude Giovanardi - l’appoggio di tutte le associazioni dei genitori, degli amici della Polizia stradale, dai Parenti delle vittime della strada, che in tutti questi anni hanno visto con angoscia frustrati i loro tentativi di avere qualche segnale positivo da parte delle istituzioni a sostegno della loro battaglia». «Non solo lo stop al traffico per una notte del sabato sera, ma anche una veglia davanti alla Camera dei familiari delle giovani vittime per richiamare il Parlamento su queste stragi». E’ quanto afferma Daniela Santanché (An) che nella scorsa legislatura aveva firmato assieme a Carlo Giovanardi una legge per la chiusura anticipata delle discoteche. Anche il Codici «condivide» la proposta dell’ex ministro Giovanardi e rilancia, chiedendo al governo di «emanare un provvedimento che, per un sabato al mese, preveda il blocco delle auto di notte».
«Stop alla pubblicità dell’alcol come per quella delle sigarette è la proposta del ministro per la Solidarietà sociale, Paolo Ferrero -. Dobbiamo smetterla con l’ipocrisia. La prevenzione dei comportamenti a rischio sarà il punto centrale del piano di intervento triennale che stiamo costruendo insieme con le Regioni». «Gli incidenti stradali ci sono perché c’è troppo traffico, ma anche c’è molta disattenzione e troppa insicurezza sulle strade - commenta il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro -. «Il governo, le istituzioni, devono lavorare a una migliore educazione stradale, ma anche per rendere le strade più sicure. Ma il problema è più complesso. Perché sulle nostre strade avviene «una Nassirya ogni giorno nella totale insensibilità delle massime figure politiche», come denuncia Giuseppa Cassaniti Mastrojeni presidente dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada che chiede di parlare direttamente al premier Romano Prodi.
Ieri, il dramma è entrato anche nella Cappella Redemptoris Mater in Vaticano. In un passo delle meditazioni offerte alla Curia e al Papa in preparazione della Quaresima, il cardinale Giacomo Biffi ha toccato il tema della morte che tanti giovanardi incontrano tornando dalla discoteca, sottolineando l’impegno dei vescovi emiliani per arginare il fenomeno contro l’insensibilità dei gestori delle sale sordi a ogni sollecitazione.

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