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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Il Verdicchio re delle Marche ... Il Verdicchio dei Castelli di Jesi è senza ombra di dubbio il vino più importante e più famoso delle Marche e il suo nome sarebbe addirittura più conosciuto di quello della regione stessa.
Nella zona di produzione più antica e vocata può fregiarsi della denominazione Classico. È prodotto con uve Verdicchio, un vitigno che dà ottimi risultati solo qui e nell’alta valle dell’Esino. Infatti, la particolare natura del terreno, le favorevoli condizioni climatiche e la costante ventilazione dell'aria rendono possibile un ottimo sviluppo dell'uva. Esiste anche nelle tipologie Spumante, Superiore, Riserva e Passito.
“De solar claritade et virtù eccellentissime”, diceva un buon frate di questo meraviglioso vino e si narra che Alarico, passando per la zona dei Castelli di Jesi sulla via per Roma, ‘seco portasse quaranta some in barili, nulla a sè stimando recar sanitade et bellico vigor melio di quel vino’. Il colore varia dal giallo paglierino al giallo dorato, sempre con riflessi verdi. Ha profumi fruttati abbastanza intensi di pesca e mela con rimandi citrini, floreali, di acacia, tiglio o biancospino. Non sono rari i sentori di anice, melissa e menta nelle versioni più complesse, mentre un timbro comune sono i sentori erbacei e di mandorla verde.
Il suo gusto è fresco, sapido, ben bilanciato da una buona morbidezza ed alcolicità, con un finale piacevolmente ammandorlato. Queste caratteristiche lo rendono, unitamente al cugino di Matelica, forse il miglior vino bianco da pesce, ma è da provare anche con le carni bianche o con i formaggi poco stagionati e, nella versione Riserva, con la ricetta classica dei vincisgrassi. Infatti, eccezione per un bianco, è da considerare a volte un vino di corpo e uno tra i pochi vini bianchi italiani in grado di sfidare il tempo e di migliorare con un affinamento di diversi anni.

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