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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Il vino della Pace ... A Cormons, grande festa con Pizzul, la Clerici e Guccini... Appena due ettari, un appezzamento di terreno nell’area della Cantina produttori di Cormons, a due passi da Gorizia, dove un quarto di secolo fa sono state messe a dimora seimila viti. Tutto qui? Beh, non proprio. C’è un aspetto davvero unico al mondo in queste seimila viti: provengono da tutto il mondo e ogni anno, dopo la vendemmia, la Cantina produttori di Cormons che complessivamente produce il 25% del vino di tutta la provincia friulana, ricava ben 550 qualità di mosti. Opportunamente miscelati dagli enologi si ricava così il famoso Vino della Pace: una bevanda (ma il termine è riduttivo) di cui la Cantina da ormai 22 anni fa omaggio ai capi di Stato di tutto il mondo “con la sola, ovvia, eccezione” spiega il direttore della Cantina, Luigi Soini “dei Paesi musulmani”. Venerdi prossimo, 7 settembre, il Vino della Pace sarà al centro dei festeggiamenti (questo periodo coincide tra l’altro con la vendemmia) in programma alle 20 al Teatro comunale delle cittadina friulana.
Bruno Pizzul, cormonese doc, sarà la “voce” dell’evento al quale parteciperanno tra gli altri Francesco Guccini e Antonella Clerici che sarà premiata con l’Acino d’Oro assieme ad altri personaggi per aver valorizzato l’enogastronomia italiana nel mondo. Guccini non è la prima volta che si fa vedere da queste parti. “Il cantautore emiliano - ricorda Soini - aveva già fatto un concerto anni fa nella nostra cantina: è stata una sorpresa trovare in Guccini un autentico intenditore che apprezza gli aromi e le qualità dei nostri vigneti.
Con lui ci saranno anche Gianni Mura e Franco Loi che reciteranno poesie legate in qualche modo al mondo del vino”.
Nell’occasione sarà presentato anche il Vino della Pace 2007. Le tre bottiglie omaggio di Cormons ai Grandi della terra saranno impreziosite da altrettante etichette disegnate dal cubano Alfredo Sosabravo, dal bolognese Concetto Pozzati e dal francese Valerio Adami. “Ogni anno scegliamo artisti diversi - spiega Soini -. È un modo per valorizzare anche nella confezione il valore globale del Vino della Pace.
Il suo aroma? Una sorpresa. Naturalmente molto gradevole”. Intanto continua la lite giudiziaria sul nome del Tocai: il bianco dal retrogusto di mandorla che nella zona del Collio di Cormons raggiunge l’apice. Anni fa la Commissione europea decise che il nome Tocai doveva sparire dalle bottiglie friulane perché l’unico vino a fregiarsi di questo nome sarebbe il Tokaj ungherese, dal sapore molto differente. “Abbiamo chiesto al presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia di varare una legge che riconosca il nome del nostro Tocai per sempre. Poi deciderà il tribunale del Lussemburgo, ma un vino non si fa con le sentenze. Purtroppo l’Italia in questa disputa è rimasta ai margini”.
Informazioni allo 048162471 oppure su www.cormons.com  

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