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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Un 2008 tutto da... bere ... Al top Gewürztraminer, Aglianico del Vulture e Albana di Romagna… L’evoluzione del gusto e la concorrenza a livello mondiale hanno accelerato una serie di nuove tendenze che influenzeranno le preferenze dei consumatori di vino nel 2008. La cultura che avanza in tutto il mondo è quella di produrre dei vini da monovitigno e di andare alla scoperta dei vitigni autoctoni, di cui l’Italia è ricchissima. Segnaliamo perciò l’Aglianico del Vulture, Il Repertorio 2004, firmato dalle Cantine del Notaio di Rionero del Vulture, in provincia di Potenza. Viene prodotto in purezza da Aglianico e si abbina magnificamente con la selvaggina. Un altro vino su cui c’è da scommettere è il Gewürztraminer prodotto in Alto Adige: nonostante la provenienza “montuosa” è sempre maestoso quando viene accompagnato da aragoste, gamberi, scampi e branzini. Continueranno a sedurre le Bollicine, che piacciono soprattutto ai giovani. La statistica la dice lunga: un europeo su tre acquista vino con le bollicine e in alcuni Paesi come la Francia addirittura uno su due. La Franciacorta continua ad essere il territorio capace di realizzare veri e propri capolavori enologici, come il Franciacorta Brut 2002 dell’azienda “La Montina” di Monticelli Brusati, in provincia di Brescia. Questa etichetta (che tra l’altro ha recentemente ottenuto i “Cinque Grappoli” simbolo di eccellenza dalla guida Duemilavini) va per la maggiore nei locali più belli di una capitale che raccoglie il mondo: Londra. Della stessa cantina di buon livello è anche il Franciacorta Satèn. Sempre sugli scudi nei prossimi mesi il vino rosè, che soddisfa i palati più esigenti con le sue sensazioni leggere. Spostiamoci a Predappio Alta, in provincia di Forlì-Cesena, Romagna ma, fino all’inizio del secolo scorso, terra di Toscana. Qui l’azienda Casetto dei Mandorli di Giuseppe Nicolucci, produce il Nero di Predappio, un blend di Sangiovese, Terrano e Merlot. Il nero non ha nulla a che vedere con la politica (Predappio è il paese natale di Benito Mussolini), ma è il colore del Sangiovese che viene coltivato su queste colline. Il Nero di Predappio è, a nostro parere, paragonabile ai grandi vini toscani. IL 2008 SARÀ anche l’anno dell’Albana di Romagna, il primo vino ad ottenere la Denominazione di origine controllata e garantita. In questo caso la qualità è data tuttavia non dalla Docg bensì dalla bravura di tutti i produttori, capaci di interpretare il terroir con modernità e coraggio, senza dare nulla per scontato. Continueranno la loro marcia trionfale l’Amarone e il Montepulciano d’Abruzzo che sanno sempre rispecchiare l’identità delle terre da cui provengono.

Lui - Un rosso classico... L’Oltrepò Pavese è terra di grandi vini, merito delle molte cantine che esportano in tutto il mondo le perle di un territorio generoso sì, ma valorizzato dalla mano dell’uomo. Un vino da assaggiare è il Poggio della Buttinera 2002 Riserva di Pinot Nero dell’azienda Travaglino di Calvignano, in provincia di Pavia. È un rosso stile Borgogna, di colore rubino con riflessi granati. Pieno e brillante, all’olfatto offre i profumi caratteristici (come frutti di bosco e ciliegia) su fondo evoluto di confettura. Bella sapidità e mineralità. È il classico rosso da primi importanti, formaggi e cacciagione.

Lei - Passiti e bollicine... What women want, quello che le donne vogliono, è il titolo di una fortunata commedia girata nel Duemila e interpretata da Mel Gibson in cui il protagonista riesce addirittura ad ascoltare e capire il pensiero delle donne. Ma che cosa vogliono le donne quando si parla di vino? Essendo aumentato il numero di appassionate che frequentano i wine bar e i corsi dell’Associazione italiana sommeliers è sempre più difficile accontentare i loro gusti. Le loro preferenze vanno soprattutto su Bollicine e vini frizzanti, da bere durante un aperitivo, o sui passiti da sorseggiare durante un dopocena. Da assaggiare la Malvasia delle Lipari Passito selezione Carlo Hauner 2004, un bianco dolce che sfiora la perfezione.

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