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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Mozzarella e sanmarzano, sapore di crisi ... Campania: Cia e Coldiretti catastrofiche, scettica Confagricoltura... Tutti d’accordo sul danno d’immagine per il turismo e il “paese do sole” . Ed è già qualcosa, perché quando si passa alle cifre si entra nel porto delle nebbie. C’è chi la spara molto grossa, chi si trattiene, chi sfuma. Anche di fronte all’emergenza rifiuti il mondo agricolo avanza in ordine sparso. Al partito dell’agricoltura-già- in-ginocchio si sono già iscritte due confederazioni su tre, Cia e Coldiretti; Confagricoltura è molto più cauta.
La Cia evoca il disastro di Chemobyl e parla di tracollo per l’agricoltura campana. “Più del 35 per cento della produzione di frutta e ortaggi è rimasta invenduta. Non solo. Gli allarmismi scaturiti dalle immagini dei rifiuti che hanno fatto il giro del mondo e dalla paura di contaminazione da diossina hanno fatto crollare anche le vendite di latte (-20 per cento), di formaggi, mozzarella di bufala in testa (-40%) di olio e vino (-25%)”.

Parte immediata la richiesta di un piano di interventi “per risarcire gli agricoltori campani”. Mezzo miliardo di euro è la cifra fatta da Coldiretti per “i danni di immagine subiti con l’emergenza rifiuti in Campania per le disdette negli agriturismi e nelle forniture di prodotti agroalimentari che giungono da Italia ed estero”. Una previsione destinata a peggiorare. L’organizzazione guidata da Sergio Marini sta valutando un’azione di risarcimento dei danni subiti dalle l3Smila imprese agricole che operano in Campania.
Dalla terra delle bufale e della mozzarella, Tommaso Picone, direttore di Confagricoltura Caserta, non vede crolli immediati. Però, “se non si esce rapidamente dall’emergenza i rischi di una crisi di mercato ci sono. Il martellamento mediatico può fare anche più danni della diossina. Così avvenne per l’aviaria: neppure un caso concreto, ma la gente smise di comprare polli”. Caserta produce 24 dei 34 milioni di chili di mozzarella di bufala. “Ovviamente stiamo intensificando i controlli, già assai rigorosi, negli allevamenti. Le nostre aree rurali sono molto diverse dall’hinterland napoletano, qui gli allevamenti si sono quasi tutti spostati verso l’Appennino, il Matese, zone incontaminate. Comunque il livello di allerta è alto”.
“L’attuale allarmismo è ingiustificato - va giù secco Francesco Fiore, direttore napoletano di Confagricoltura -. Gli ortaggi avviati alla Gdo subiscono controlli rigorosi. Certo, c’è un danno di immagine complessivo per la regione e i suoi prodotti, ma dietro certe sparate vedo solo la premessa per richiedere risarcimenti e stato di calamità. Attenzione a non farci male con le nostre mani”.

La crisi - Quanto vale...
Giro d’affari - L’agroalimentare campano è da 10 miliardi di €
Imprese - Se ne contano 100mila
Prodotti doc - Sono 14
Vini - Tra docg, doc e Igt: 29
Tipici - I prodotti tradizionali sono oltre 330

Quanto perde...
Latte - Le vendite sono calate del 20%
Formaggio - Compresa la pregiata mozzarella di bufala: meno 40%
Olio e vino - Contrazione del 25%
Agriturismo - Calo di presenze tra il 25 e il 35%
Dati: Cia e Coldiretti

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