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Allegrini 2024

La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Grandi bottiglie a piccoli prezzi ... Campania infelix, di questi tempi. Mentre imperversa il disastro-rifiuti, che sommerge l’immagine di una regione che ha ridato lustro ai vini del Sud, vogliamo fare onore a una cantina (Astroni) le cui vigne, tra Napoli e i Campi Flegrei, sono un monumento ambientale, a pochi passi dall’oasi naturale “Cratere Astroni”, vicino al più grande bosco monumentale italiano, traccia di come era la Campania sino a 80 anni fa. Campania in bianco si pronuncia Falanghina, vino-vitigno della rinascita enologica campana. Un bicchiere che spesso è sinonimo di vino beverino.
Qui invece la famiglia Varchetta, che sta in vigna da 4 generazioni, ha scommesso su un bianco importante, di struttura, da tenere in cantina qualche anno (non troppi però). Un vino “pensato”: fermentazione sulle bucce, parte travasato in tonneaux da cinque ettolitri, affinamento in acciaio e bottiglia prima di uscire sul mercato un anno dopo la vendemmia: questo lo Strione 2006. Già il colore paglierino carico, quasi dorato, invita all’assaggio; al naso è macchia mediterranea, al palato è fresco, pieno, persistente, con sottofondo tra spezie e miele. Perfetto su frutti di mare e crudità di pesce, ma anche su primi dal sapore delicato (risotti alle verdure). In cantina/enoteca sui 15 euro.
Strione, Cantine Astroni, www.cantineastroni.com 

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