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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

“La Toscana manderà il conto a chi ha sbagliato” … Il presidente della Regione Claudio Martini… Claudio Martini, governatore della Toscana, ha sul tavolo il titolo del New York Times. Una mazzata: “Fraudolent Brunellos? Shocking”.

“Auspico - reagisce - che la magistratura faccia piena luce in tempi rapidissimi. E sottolineo rapidissimi. Il Brunello è uno dei simboli, a livello mondiale, dell’eccellenza toscana. E qui non solo è stata bloccata l’attività di aziende che danno lavoro a centinaia di dipendenti, ma si è fatta una grossolana forzatura abbinando la vicenda del Brunello alle ben più gravi contraffazioni di altre zone d’Italia. Sono cose diverse e separate. Evitiamo di fare di ogni erba un fascio o di chiamare in causa l’intera produzione vinicola di Montalcino”.

Presidente Martini, lei sostiene che in Toscana, in fondo,non è successo quasi nulla? “No davvero. Ciò che viene imputato a cinque produttori è di avere stravolto il disciplinare del Brunello, mescolando il sangiovese con altre qualità di vini francesi, come il merlot e il cabernet sauvignon. Se confermata dalla magistratura, si tratta di una deviazione non consentita e quindi capace di provocare un danno grave per l’immagine della Toscana che punta le sue carte su qualità e tipicità”. Se le accuse venissero confermate dalle sentenze, la regione Toscana che cosa farà? “Agirà contro i responsabili del danno arrecato a un prodotto made in Tuscany, che finora ci ha garantito un prestigio crescente a livello internazionale”.

In che modo? “Chiederemo i danni. E non escludo l’ipotesi di farci restituire i finanziamenti erogati negli ultimi anni alle aziende in questione. Nel settore vinicolo, dal 2001 in poi, la Toscana ha investito 75 milioni di euro. Ma, ripeto, non criminalizziamo tutti: i produttori del Brunello non sono 5 ma 250 e gli addetti 2.500. Il giro d’affari annuo è di 140 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti 110 milioni di euro dell’indotto. Senza considerare le cifre dell’export...”. Consideriamole... “Il 25% della produzione del Brunello è assorbita dagli Stati Uniti, seguiti da Germania (9%), Svizzera (7%), Canada (5%), Inghilterra e Giappone. Ma anche la domanda di Brasile, Svezia, Russia Norvegia, Cina, India e Corea è in fortissima crescita. Capite che il danno di questi giorni è forte. Per quanto riguarda la Regione, chi ha sbagliato pagherà”.


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