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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

I nobili vini delle isole minori ... Da assaggiare, soprattutto d’estate...
Quarantadue gemme della geografia vinicola
italiana. Sono le piccole isole d’Italia, quelle dell’arcipelago
toscano, di quello campano, le Eolie, Ustica, Pantelleria e
Ponza oppure i fazzoletti di terra che si trovano a sud-ovest della
Sardegna. I caratteri simili di questi territori, a dispetto della
distanza che li separa, sono numerosi. Il primo denominatore
comune è la ventosità. I terreni sono spesso vulcanici e,
naturalmente, a farla da padrona è la presenza del mare. In molte
isole si utilizzano pratiche antiche, ad esempio la produzione di
vini passiti, in altre vengono coltivati vitigni antichi di origine
greca o medio-orientale (il Moscato a Pantelleria e all’Elba, la
Malvasia delle Lipari, l’Ansonica al Giglio, il Greco a Capri, il
Biancolella o il Piedirosso a Ischia): sono questi i caratteri che
uniscono le isole minori dell’Italia.
Spesso i viticoltori devono fare i conti con numerose
difficoltà. I 2.300 ettari complessivi di superficie vitata (nulla in
confronto al milione di ettari a livello nazionale) costringono i
produttori ad utilizzare i terrazzamenti e la coltivazione ad
alberello per preservare le viti dai forti venti: è una tecnica
praticata a Pantelleria, l’isola della provincia di Trapani apprezzata
per l’ottimo vino ottenuto dalle uve del vitigno Zibibbo o
Moscatellone.
Dalla vinificazione di queste uve si ricavano i vini
Moscato e Passito di Pantelleria. Il vitigno Zibibbo, varietà di
origine egiziana detta anche Moscato di Alessandria, è stato
introdotto dagli arabi. Non bisogna dimenticare la Malvasia delle
Lipari, vino nobile prodotto nelle isole Eolie e di cui esistono tre
tipologie, una da pasto, una da dessert ed una liquorosa. Sull’isola
d’Elba troviamo invece l’Aleatico e l’Ansonica. Vanta infine una
posizione di tutto rispetto l’Isola di Ischia, che aveva già buona
fama enologica nel Cinquecento. Da assaggiare, soprattutto nel
periodo estivo abbinato con piatti a base di pesce o con una fresca
insalata di pollo, è il Biancolella. Molto del merito della della
valorizzazione dei vini d’Ischia spetta indubbiamente alla famiglia
D’Ambra che ne ha seguito per quasi un secolo le alterne vicende e
che produce il Bianco Doc Ischia Biancolella Tenuta Frassitelli
2002 (9 euro).

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