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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Lattine nel frigo del single. Malei tiene i vini doc ... Il cibo svela gli stili di vita: mostra a Milano... Sarebbero certo piaciuti a Georges Perec: pagine da aggiungere a La vita. Istruzioni per l’uso, la storia degli abitanti di un palazzo, raccontati, descritti, vivisezionati in un ossessivo gioco circolare di rimandi.Madovrebbero piacere, più banalmente, anche ai ricercatori dell’Istat: i “ritratti di frigoriferi” che Ambra Zeni espone fino al 27 settembre a Milano, da Polifemo, spazio-laboratorio ospitato nella fucina giovanile La Fabbrica del Vapore (via Procaccini 4), sono una finestra, pardon, una porta sui consumi degli italiani in questi tempi calamitosi (non per tutti...). Italiani scelti per categorie. La famiglia numerosa e la coppia che convive felicemente alla faccia di Pacs e Dico. Il single e la single: facile dire single, così, genericamente, poi si scoprono universi alternativi. Racconta Ambra Zeni che le sue fotografie non sono state costruite: “Certo, non posso sapere se magari avevano appena tolto dal frigorifero un paio di mutandine di pizzo”, scherza, con citazione da cinefila delle intriganti strategie anti-afa della Marilyn di Quando la moglie è in vacanza. D’altro lato, sapendo dell’arrivo della fotoreporter, i soggetti che avevano accettato di farsi ritrarre in compagnia del loro freddo compagno di vita avranno provveduto a un tocco d’ordine - chi scrive, ma non fa testo, di disordine... -.

Single, comunque, si diceva. Prima sorpresa. Chi pensa al single come al macho che non deve chiedere mai, potrebbe attendersi un frigorifero Briatore-style: Veuve Cliquot d’annata (giusta), ostriche ancora guizzanti, candele (già accese) per atmosfere soffuse. E invece emergono lattine di Coca-Cola, acque minerali, tavolette di cioccolata per emergenze alimentar-affettivo-erotiche. I Vini pregiati se ne stanno sdraiati nel frigorifero di lei, la single: sì, non è proprio il massimo dell’accortezza far rabbrividire bottiglie da cenetta intima, ma il frigo è vintage - per fortuna non lo è la spiritosa single del ritratto -, e la compagnia è simpatica, cibi sani con quel surplus di biologico che permette una conversazione agro-turistica prima di passare ad altro. Raggelante, ci si permetta la freddura, il frigorifero della casalinga: si vede poco, occorre affidarsi a intuizione e fantasia, i contenitori celano gelosamente sughetti e pietanzine, carni e formaggi.

Mentre è tutto a vista il frigorifero della famiglia numerosa: frutto di lunga esperienza, visto che il lui è, guardacaso, un tecnico della manutenzione dei frigoriferi? Le mensole sono accuratamente stipate, rari gli spazi, un miracolo (economico) di razionalizzazione. Da “Famiglia che vai, frigo che trovi”, il reportage di Ambra Zeni, venticinquenne di luminose speranze: “Vorrei vivere da fotografa, senza pesanti compromessi con il mercato: se non spero adesso, quando devo farlo?”, esce un’immagine dell’Italia molto più reale di quanto non mentano e annoino indagini a volte politicamente interessate. Un’Italia che, unita nell’attenzione al portafogli, assume poi una varietà di facce, di comportamenti, di stili di vita. Sempre però sobri, razionali. Niente pezzi d’antiquariato, neppure nel frigosingle, stile Una pallottola spuntata. Quando lei apre il frigo di lui: “Ma guarda guarda, credevo che questo avessero smesso di produrlo dieci anni fa...”.

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