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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

La lettera di... Consacrino ... Caro signor legislatore, con le nuove norme in vigore, l’operaio italiano pieno di hascisc e tranquillanti che ha falciato una ragazza di 24 anni alla fine della notte di Halloween, rischia una condanna dai 3 ai 10anni. Arrestato in flagranza, col precedente della patente ritirata da poco per guida in stato di ubriachezza, non dovrebbe uscire tanto presto dal carcere. Si spera che ciò accada anche per il marocchino che nel Bresciano si è messo alla guida dopo aver sniffato un’abbondante dose di coca, vittima del salto di corsia un automobilista di 56 anni. Ma La nostra è solo una speranza perché una lunga esperienza ci parla di domiciliari concessi con larghezza in attesa che fra lungaggini processuali, rinvii ed eccezioni, arrivi un verdetto che non fa quasi mai giustizia. Perché questo è il punto: malgrado le aggravanti e una legge che sicuramente ha migliorato quei vergognosi 8/9 mesi per omicidio colposo, che costituiscono in media la punizione per chi uccide in strada, l’incidente non viene vissuto nella nostra cultura anche giuridica come un fatto grave, ma come evento che purtroppo può accadere, vissuto quasi con fastidio dai giudici e dagli avvocati, una pratica noiosa da chiudere in qualche modo. E allora dobbiamo dar ragione al senatore De Corato che propone di partire da dieci anni, omicidio volontario, per chi si mette colpevolmente al volante in condizioni come quelle che leggiamo in queste pagine e che continueremo a leggere: perché le prediche servono a poco se i controlli sulle strade non ci sono e se la legge è di manica troppo larga. E a proposito, caro legislatore, facciamo un pensierino anche sulle patenti ritirate e troppo presto restituite.
Barbara Consacrino, Caporedattore del Giorno

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