02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Vini, i due volti del Bianchello ... Genuino e solenne, fece perdere Asdrubale sul fiume Metauro... Il nome è a metà tra il familiare e il solenne e si regge tra due spinte contrapposte: da una parte suggerisce l’idea di un vino contadino, ricco di genuinità, dall’altra è, battagliero nei confronti dei “cugini” adriatici. come se risentisse degli avvenimenti storici che hanno reso famoso il territorio. Il Bianchello del Metauro, è un vino Doc marchigiano prodotto nella provincia di Pesaro e nell’entroterra di Fano che come scrisse Sante Lacerio, cantiniere malizioso di Papa Paolo III, “fa buon vino e ha belle donne”. Non manca la citazione del brodetto al quale il Bianchello si abbina in modo ottimale. E’ uno dei vini più apprezzati dai giovani che va servito a una temperatura di 8 -10 gradi. Predilige molluschi, crostacei e pesci a tendenza dolce, vivi o in delicate cotture marinaresche ed esalta il gusto del pescato vivo. Ottimo con nasello, passera, melù, bolliti o passati sulla brace. Si accosta bene a piatti di carni bianche, è indicato con i ravioli ai filetti di sogliola, le sarde a
scottadito, i calamaretti alla rustica. Negli ultimi anni viene anche servito come aperitivo. Lo storico latino Tacito scrive che il Bianchello fu la principale causa della sconfitta di Asdrubale nella nota battaglia del Metauro. Le truppe del generale cartaginese, nell’estate dell’anno 207 avanti Cristo, ebbre per il vino bevuto in grandi quantità, furono sbaragliate dalle milizie romane di Claudio Nerone, Livio Salinatore e Porzio Licinio, mentre tentavano di guadagnare il fiume Metauro. E ancora oggi i filari di Bianchello fanno da cornice a questo suggestivo corso d’acqua marchigiano.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024