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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Barolo chinato per la cioccolata ... Pasqua, abbinamenti in tavola... I sapori tipici, i piatti regionali, le uova di cioccolato, le colombe, la pastiera napoletana: saranno i protagonisti del menù pasquale che secondo una stima dell’Associazione italiana sommeliers comporterà una spesa media di circa trenta euro a persona. Saranno in molti a celebrare la festività in villeggiatura, approfittando dell’arrivo della primavera, altri resteranno tra le mura domestiche. Anche nel 2009 a tavola vincerà dunque la tradizione: in occasione delle festività pasquali si consuma quasi la metà del chilo e mezzo di carne di agnello che in media finisce ogni anno nel piatto di ciascun italiano.
Saranno invece quasi trecento i milioni di uova mangiate nei prossimi giorni: non solo sode a colazione, ma anche come ingredienti di dolci, creme e paste. I piatti della tradizione? In Emilia Romagna si festeggia col Dolce Salame (con cioccolato, biscotti, mandorle e cacao); in Lombardia si mangia il Salame di Filzetta, prodotto con la parte magra del maiale; in Trentino si gustano le polpettine pasquali con macinato di agnello, prezzemolo, rosmarino, scalogno, sale e pepe. In Campania è impossibile rinunciare alla squisita Pastiera napoletana, in Toscana alla Minestra con brodo di gallina e uovo sodo benedetto o al Dolce di Sant’Agata, un panettone con l’uvetta; nelle Marche si mangia la Crescia di Pasqua, una torta salata marchigiana, che fa da contraltare alla famosissima Torta Pasqualina ligure e che si chiama così perché viene cucinata in questi giorni ed ha tra i suoi ingredienti le bietole (che venivano raccolte durante la Settimana Santa) e in passato veniva preparata con 33 strati di sfoglia, in ricordo degli anni di Cristo. Gli abbinamenti coi vini variano a seconda dei gusti: con la pasta ripiena (ravioli o agnolotti) si consigliano bianchi morbidi, di buon corpo come il Bolgheri bianco, Cinqueterre.
La pasta con sughi di carne va a braccetto con rossi giovani, bianchi corposi o rosati: Chianti dei Colli senesi, Vernaccia di San Gimignano o Bolgheri rosato. Con i secondi di carni rosse Chianti classico, Morellino di Scansano, con gli arrosti stracotti Brunello di Montalcino, Chianti riserva, Nero d’Avola, Barolo o Barbaresco. I dubbi sono sempre sorti riguardo all’abbinare il giusto vino con il dessert; alla fine dei pranzi festivi si serve di solito l’immancabile spumante, che da sempre è sinonimo di convivialità e di festa, ma che non si sposa bene con tutti i tipi di dolce. Nella cosiddetta “zona d’ombra” resta il cioccolato. Di sicuro è uno fra gli abbinamenti più difficili ma non sbaglierete se al cioccolato accosterete un Barolo chinato.


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