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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Cinghiali e caprioli pagano i nostri sbagli ... Cinghiali, caprioli e cervi stanno invadendo i territori, spesso a discapito delle colture. L’assemblea del Consorzio del Chianti Classico ha deciso di presentare una causa di risarcimento a favore delle aziende associate. Gli allevatori di Maremma, Garfagnana e altre zone montane debbono vedersela coi lupi, che assalgono le greggi. L’Italia è sempre stata densamente popolata, e gli animali selvatici, nei secoli, hanno spesso rischiato di scomparire. Reintrodotti lupi, cinghiali, cervi, caprioli, istrici e daini, si sono venute a creare difficoltà non indifferenti: i cinghiali di adesso, arrivati negli anni ’70 dall’Europa centro-orientale, sono infatti troppo prolifici. D’altronde, durante la guerra 1915-1918, il bracconaggio imperante portò il nostro maremmano quasi all’estinzione. Si sta cercando di recuperarlo. Sarebbe meno prolifico e invadente.

Antonio F. mi scrive da Galceti: “Capisco i viticoltori che subiscono danni, mentre non capisco chi abbia introdotto tutti questi animali, sapendo a cosa sarebbero andati incontro: essere abbattuti”. Noi italiani non siamo purtroppo molto propensi ad imparare dalla storia, né tantomeno a preveder cosa può accadere attuando scelte sbagliate. Per nostra incoscienza, gli animali in esubero sono ora a rischio. E c’è chi vorrebbe sterminarli.

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