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Allegrini 2024

La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Grandi bottiglie a piccoli prezzi ... Le bollicine molto versatili... Il Bianchello (o Biancame) è vitigno a bacca bianca di origini nebulose, forse parente del Trebbiano toscano o del più meridionale Greco. Il suo terroir d’elezione è ristretto, concentrato borderline tra Romagna e Marche con epicentro nella valle del Metauro sino a Fano, sulla costa. Colline a poche miglia dal mare Adriatico, cullate dal sole e dal vento. Qui a Barchi, a due passi dal Montefeltro, Luigi Fiorini nel 1930 piantò il primo vigneto. Da allora l’azienda è cresciuta mantenendo sempre la vocazione a un buon artigianato territoriale. Valentino Fiorini con la moglie Silvana e la figlia Carla hanno declinato il Bianchello in tutte le versioni, mantenendo sempre i caratteri originari del vitigno: acidità, sapidità, freschezza, affinamento solo in acciaio perché il legno “arrotonderebbe” troppo i delicati sentori di mela e fiori che sono il must di questo bicchiere. Uno stile che si ritrova anche nei rossi aziendali, equamente divisi tra Sangiovese e Montepulciano. La linea dei Bianchello va dal S. Ilario, che esalta freschezza e frutto, al cru Tenuta Campioli, più strutturato e caldo. C’è anche il passito Monsavium, mandorlato e potente. Non potevano mancare le bollicine, moda del momento. Il Perle, che qui segnaliamo, frutto della vinificazione in bianco anche di una quota di sangiovese, è davvero uno charmat di grande piacevolezza: complessità aromatica e media struttura ne fanno un bicchiere versatile, dall’aperitivo “rinforzato” fino a tutto pasto. In enoteca sui 8 euro.

Perle, Fiorini

Info: www.fioriniwines.it

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