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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Grandi bottiglie a piccoli prezzi ... La genuinità come una volta... Vale la pena di assaggiare i vini dell’azienda Galiardi. Ma non solo, anche l’olio che produce sulle colline di Carteceto (Pesaro), come le specialità derivate (patè di olive, carciofini sott’olio). Giordano Galiardi non solo ha salvato l’olivicoltura in questa area delle Marche “da cartolina” dove però non si produceva niente, ma dal 2000 si è lanciato a fare vino con gli stessi criteri dell’olio: metodiche biologiche, niente disseccanti o diserbanti. Nei vigneti due volte a stagione si fa pulizia dell’erba a mano sotto i filari evitando di danneggiare l’ecosistema. “Durante queste attività incontriamo granchi di fosso, ramarri, coleotteri, fagiani che nidificano e caprioli, uccelli quasi scomparsi nelle nostre zone come il rigogolo, l’averla, l’upupa”, racconta Giordano. Da chi si intenerisce davanti a un ramarro o a un’upupa che vini vi aspettate? Genuini, di territorio, rigorosi. Biologici senza compromessi e pure senza solfiti. Non sono i vini “del contadino” di una volta, che erano spesso cattivi. Questi sono buoni, un po’ ruspanti, ma decisamente gradevoli. Il Marche Bianco 2009 (da uve autoctone Bianchello) è ancora in evoluzione e presenta un bel mix tra morbidezza e acidità, con un naso vivace di mela e frutta bianca; lo attendiamo a evoluzione compiuta. Chi vuole assaggiare una bottiglia “matura”, vada sul 2008 e troverà tante qualità: un bel naso nitido, in bocca un sorso ampio, persistente, un frutto vivace che tempera i muscoli (14,5°) Entrambi sui 5-6 euro. Marche Bianco IGT, Galiardi info: www.galiardi.it.

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