Grandi bottiglie a piccoli prezzi ... Energizzante vermentino ... “Aqua non facit historim”, sta scritto sulla facciata della scuola enologica di Conegliano. Ma il vino si, aggiungiamo noi. Il vino ha fatto la storia della Maremma grossetana, a partire dal Morellino, ma non solo (pensiamo a certi sapidi vermentini). Il Sangiovese è il re anche di questo territorio che dal 1998 rivendica la nuova doc Montecucco che è già entrata nell’Olimpo dei rossi toscani con il riconoscimento della docg per la tipologia sangiovese. Basse rese (70 quintali/ettaro) e minimo 90% sangiovese sono le credenziali della piccola denominazione che sta tra Cinigiano, Campagnatico, Castel del Piano e pochi altri comuni. E tra le colline di Campagnatico è tornato Vincenzo Monaci con un investimento importante che ha fatto di Pieve Vecchia (50 ettari tra vigne e ulivi) una delle realtà di riferimento della doc Montecucco (con cantina disegnata da archistar, annesso resort di charme, ristorante, ecc). Ma il contesto è rimasto quello di una placida ruralità maremmana, che po- ne il vino al centro di tutto. Tra i bianchi ci ha colpito il profumato e “energizzante” vermentino Campo del noce 2010. Ma i campioni aziendali sono i due rossi Chorum e Albatrello, il primo affinato in botti grandi, il secondo solo in acciaio/vetro. Il Chorum 2008 è bella, calda espressione del sangiovese in purezza, sapido e di struttura; il secondo - millesimo 2010 - generoso e scalpitante, di grande freschezza e facile beva. In enoteca il vermentino a 8 euro, l’Albatrello a 10 e il Choruma 12.
Chorum 2008, Pieve Vecchia
Info:www.cantinapievevecchia.com
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