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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

La vendetta del Brunello Sabotaggio milionario ... Montalcino: danni alle botti del produttore antifrode ... Un assalto in piena regola ai danni di una delle aziende vitivinicole più rinomate nella produzione del Brunello, quella di Gianfranco Soldera. Un danno da due milioni e mezzo di euro e di fatto in una notte sono state cancellate dal mercato le annate dal 2007 a quest’anno. Seicento ettolitri sono finiti negli scoli delle acque di pulitura della cantina. Un fatto inquietante che si consuma nella patria del Brunello: Montalcino. È qua che durante la notte tra domenica e ieri qualcuno abbatte con una grossa mazza la porta antipanico della cantina dell’azienda Soldera. Non ci sono sistemi di allarme, né difese passive e così i malviventi non trovano ostacoli al loro piano. Un piano studiato fin nei minimi particolari per fare male, molto male - economicamente parlando -. Prese di mira solo le botti che contengono Brunello, vengono aperti i “rubinetti” e il pregiato e famoso vino inizia a colare nelle feritoie del pavimento che generalmente raccolgono le acque di pulitura. Bastano poche ore per azzerare il lavoro degli ultimi cinque anni. Pregiate bottiglie che si trovavano nei rispettivi contenitori sono state completamente ignorate. Un assalto mirato, dunque. Perché? Gianfranco Soldera era rimasto fuori dall’inchiesta sul Brunello partita nel 2008, lui un purista aveva rispettato il disciplinare a differenza di altre aziende di Montalcino che avevano usato uve diverse da quelle previste. In quel periodo lo stesso Soldera era stato più volte ascoltato dal sostituto procuratore della Repubblica, mentre la Finanza sequestrava per ordine del magistrato il prodotto di diverse aziende tanto che alla fine le stesse per non buttarlo si erano decise a venderlo come Rosso di Montalcino. Ma è mai possibile che l’inquietante episodio dell’altra notte (il primo di questo ge nere nella patria del Brunello) sia collegato ad un’inchiesta di quattro anni fa? I carabinieri del Reparto investigativo così come lo stesso Pm Aldo Natalini ci credono poco anche se in queste ore nessuna pista viene esclusa. E le ipotesi aumentano - così come le domande - nel momento in cui lo stesso titolare dell’azienda vitivinicola presa di mira Gianfranco Soldera afferma: “Non ci lasceremo intimidire e l’azienda continuerà nel suo lavoro”.


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