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La Nazione

La vita di Arnaldo Caprai cambiò ad un ballo. Ora l'industriale sogna un museo per il merletto ... Una serata danzante a Spello, un amico che gli chiede un consiglio, un lungo elenco di donne che si dovevano sposare. L'impero industriale tessile di Arnaldo Caprai è nato così. Lui, che appena finita la scuola aveva cominciato a guadagnare qualche soldo facendo il fornaio e il cameriere, quella sera ha avuto la folgorazione che poi è stata decisiva per la scalata alla vita e al successo. «Non avevo ancora la barba», dice. Sposato con Fiorella, tre figli: Luca, Marco e Arianna (fresca di laurea 110 e lode) Caprai è uno degli industriali più prestigiosi del settore. Il suo impero, oggi, conta cinque aziende nel tessile, 360 dipendenti, un fatturato che supera gli 85 miliardi l'anno. «Cominciai — dice divertito il commendator Caprai — nel 1955. Con quel mio amico organizzammo la vendita della biancheria. Poi passai alla Paoletti come venditore, quindi come responsabile di area e successivamente come concessionario di quattro province». Nel frattempo gli balenò l'idea. Perché non mettersi in proprio? Nacque così la prima azienda artigiana, la Maglital. Questa industria, oggi passata al figlio Luca, ha decretato l'inizio della sua carriera di industriale. «Ho ideato la prima filiera — dice ancora Arnaldo — . Produciamo tessuti di lana, confezioni di lana, li tingiamo e li piazziamo con la nostra capillare rete di vendita. Poi passai alla biancheria e lingeria. E fu un successo. Ma quanta fatica, però. La tenacia non mi è mai mancata e sono andato avanti. Quello che noi produciamo è frutto della nostra creatività. I disegni, i tessuti, le colorazioni nascono nella nostra azienda di cui mia moglie Fiorella è stilista e designer. Alla fine degli anni '70 abbiamo fondato il gruppo tessile Caprai e successivamente ci siamo estesi nel mezzogiorno creando a Termoli la Caprai-Sud. Ma, in verità, mi mancava qualcosa. Io che ero amante della campagna ho sempre desiderato avere un qualcosa che mi legasse alla terra. Ed ecco la Cantina, l'espansione dei vigneti di Sagrantino e oggi con mio figlio Marco alla guida, le cantine Caprai hanno avuto una straordinaria penetrazione in Europa e nel mondo. Ma c'è ancora un sogno che voglio realizzare. Il museo del merletto. Siamo, forse, sulla strada giusta: speriamo che entro il prossimo anno ci sia la decisione finale». Già, il merletto. Caprai ha acquistato oltre quattromila esemplari di merletto originale, di ogni stile, di ogni epoca, di ogni tradizione. E con il suo centro studi, li fotografa, li cataloga, li restaura. E poi li riproduce alla perfezione. Sono dei cloni straordinari che hanno una caratteristica particolare. La filatura del tessuto è la stessa degli originali. Ne sanno qualcosa le first-ladies degli uomini più potenti della terra perché in occasione del G8 di Genova Caprai ha confezionato per loro una stola fantastica ...

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