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La Nazione

Vini e sangue blu - Il Granduca di Toscana compra dal marchese una riserva di pinot: Sigismondo d'Asburgo Lorena acquista dall'amico Pancrazi 1500 bottiglie della vendemmia 2001 della Tenuta di Bagnolo ... Sigismondo D'Asburgo Lorena, discendente diretto dell'ultimo granduca Leopoldo II, viene spesso in Toscana e, naturalmente, ama i suoi vini. Proprio per questo ha prenotato tutta la riserva di Pinot nero annata 2001 (cinque barriques, oltre 1500 bottiglie) che i marchesi Vittorio e Cristina Pancrazi producono in quel di Bagnolo, nel comune di Montemurlo, vicino a Prato. Davvero un bel colpo per Sua Altezza imperiale, visto che il Pinot nero Pancrazi è ritenuto dagli intenditori uno dei migliori a livello internazionale. «La scelta -dice il marchese Vittorio - ci ha fatto molto piacere. Sigismondo D'Asburgo Lorena che è ingegnere informatico, vive in Scozia con la moglie e il piccolo Leopoldo Amedeo, quando viene in Toscana è spesso ospite nostro e quindi ha avuto modo di conoscere i nostri vini. Quello che più apprezza è il Pinot nero, per questo ha acquistato tutta la riserva che si chiamerà Riserva del Granduca e che avrà in etichetta il suo stemma. Alla metà di marzo sarà a Firenze per partecipare alla festa di Santo Stefano nella basilica di San Lorenzo». Il Pinot nero di Bagnolo porta una firma illustre, quella di Niccolò D'Afflitto, enologo molto apprezzato e che ha firmato importanti vini toscani. La prima annata risale all'89. Sempre i Pancrazi producono nella fattoria di San Donato a Calenzano, sulle colline della Calvana e di Monte Morello, un vino molto particolare, il «San Donato» appunto, un rosso toscano a indicazione geografica tipica, ottenuto con una miscela di Pinot nero e Gamay al 50 per cento. «E' un vino davvero particolare, tutto fatto in acciaio, molto apprezzato per la sua piacevolezza e per il suo sapore molto fruttato. Assomiglia un po' al vecchio Beaujolais e anche al vecchio Chianti che si produceva fino agli Anni Sessanta. Oggi queste caratteristiche si sono perse».

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