02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

La Nazione

Siena «declassata»? I giri di valzer di Delfino
sull'Enoteca italiana ... Il ramoscello d'ulivo teso dal sottosegretario all'agricoltura Telesio Delfino per tacitare la polemica su una nuova Enoteca che rappresenti i vini italiani sembra essersi ben presto appassito. Dal Piemonte torna all'attacco Pier Domenico Gazzone presidente di quell'Enoteca regionale che già nelle scorse settimane lui aveva candidato ad ambasciatore della viticoltura italiana a scapito di quella già esistente a Siena da decenni. Ora l'ipotesi è diversa: azioni di promozione comune tra una «rete» di Enoteche regionali. E a ricondurre anche l'Enoteca Italiana con sede a Siena a un ambito più ristretto di competenze pensa lui stesso affidandole la territorialità per la sola Toscana e unendola a lungo elenco di altre Enoteche: Dozza (Bologna) per l'Emilia e Romagna, Pramaggiore (Venezia) per il Veneto, Iesi per le Marche, Gradisca d'Isonzo (Gorizia) per il Friuli e Venezia Giulia, Castelnuovo Magra (La Spezia) per la Liguria, Ortona (Chieti) per l'Abruzzo, Catanzaro per la Calabria, Alcamo per la Sicilia, Torino naturalmente per il Piemonte. Ma qui ritorna in ballo il sottosegretario Delfino che dopo aver già avallato, salvo poi fare marcia indietro, la candidatura piemontese ora sembra di nuovo disponibile a un giro di valzer con il presidente Garrone attraverso la «rete» di Enoteche ... il sottosegretario afferma che anche il governo punta all'Enoteca Italiana «considerata un obiettivo strategico per reinserire il vino italiano nello stile internazionale». E Delfino sarebbe d'accordo con l'ipotesi che viene dal Piemonte dimenticando che proprio questo ruolo ha da sempre l'Enoteca Italiana di Siena.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su