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La Nazione

Vino, Toscana da Oscar ... Ancora in pole position la Toscana del vino. E non una sola: otto nomination su sedici categorie, e visto che nei bianchi, nei rosati, negli spumanti, nei dolci, negli stranieri (ovvio) la concorrenza è praticamente imbattibile, non è davvero cosa da poco. Si avvicina la Notte degli Oscar: sarà domenica a Roma, serata-show tra canzoni, riflettori, vip. Il via alle 16,30 nel Salone-Teatro dei Cavalieri all'Hilton, Antonella Clerici e Franco Maria Ricci a guidare un plotone di premiatori illustri, che consegneranno gli Oscar del Vino 2002, assegnati dall'Ais, l'Associazione italiana dei sommelier. Con tanto di statuetta, un sole di bronzo che diventa per metà foglia di vite, per l'altra metà tastevin, lo storico arnese del sommelier. L'ha scolpita Donatella Benotti: romana, giovane, brava. Qualche nome tra i vip attesi? Serviti: Arnoldo Foà, Carlo Verdone, Caterina Vertova, Barbara De Rossi, Giacomo Crosa, Enrico Lo Verso, Gianfranco Jannuzzo, Andrea Roncato, la diva del momento Stefania Rocca, Elsa Martinelli.
Dall'altra parte, i big del vino. Con otto toscani in griglia, e chissà che non diventino nove perché c'è anche il colpo di scena con il classico «Premio speciale della giuria», a sorpresa.
L'anno passato andò benino, Oscar a Renzo Cotarella enologo degli Antinori e alla Tenuta Il Greppo dei Biondi Santi come miglior azienda vitivinicola. Scettri che potrebbero trovare conferma, uno addirittura in casa, da Renzo Cotarella al fratello Roberto, «padre» di vini a Montalcino e a Scansano. Per l'altro scalpita Fontodi, patria dell'ormai leggendario Flaccianello della Pieve. Che non è l'unico «mito del Duemila» tra i toscani in odore di Oscar: solo il trentino San Leonardo '97 contende la palma del miglior rosso a due Supertuscans, il "Siepi 99" del Castello di Fonterutoli, l'azienda che ha fornito il suo Chianti classico al summit di Pratica di Mare, e "Le Pergole Torte" di Montevertine. «E questo sarebbe un grande omaggio alla memoria di Sergio Manetti», commenta Patrizia Minnetti, sommelier nel ristorante «Poggio Antico» che conduce a Montalcino da nove anni con il marito Roberto. Una donna in prima linea, «sono stata tra i primi — racconta con orgoglio — vent'anni fa a Roma a curare il servizio vini, e organizzavo anche sfilate di moda legate al vino». Una bandiera, candidata a pieno titolo anche lei: peccato che il concorrente più temibile sia Paolo Carlorecchio, sommelier di Ciampi al Quirinale. Ma hai visto mai. Giuseppe Mazzocolin e la Fattoria di Felsina a Castelnuovo Berardenga, esplosa con un altro cult, il Fontalloro, concorrono allo scettro più prestigioso, quello di miglior produttore, per raccogliere l'eredità di Marco Caprai da Montefalco. E infine le etichette: due toscani in lizza, Ripa di Sovana con Ea '99 e Dievole, con l'oro della Magnum Novecento. Ma "mariodidievole" ne sa una più di belzebù, in fatto di etichette. E non solo.

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