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La Nazione

Dopo un secolo il vino con la Foglia Tonda: l'hanno creato enologi bendati ... Per dare caratteri distintivi alla nuova doc Orcia (istituita nel 2000, riguarda 13 comuni nella zona compresa fra il Brunello e il Vino Nobile) la Toscana ha ritrovato un antichissimo vitigno locale, il Foglia Tonda che torna alla ribalta dopo un abbandono di oltre un secolo. E' un fatto molto importante per la nostra regione, in prima fila a livello nazionale nella riscoperta dei vitigni autoctoni, nuova frontiera del vino. Il merito va a una donna intelligente e con le idee molto chiare, Donatella Cinelli Colombini, creatrice del Movimento del turismo del vino e di Cantine aperte che nella sua azienda di Trequanda ha prodotto questo nuovo vino: si chiama Cenerentola, contiene il 65 per cento di Sangiovese e il 35 di Foglia Tonda. Il dosaggio fra i due vitigni è stato deciso durante una degustazione bendata, alla quale hanno partecipato dieci grandi esperti che hanno scelto fra sette campioni con percentuali di Foglia Tonda oscillanti fra il 5 e il 40 per cento del totale. «Le nuove doc devono essere vini di altissima qualità . dice Donatella Colombini - innovativi come i Supertuscans, ma fatti con uve italiane. Questo è ciò che gli esperti di tutto il mondo alle migliori cantine e questo è ciò che io ho fatto, prima con un ettaro di sperimentazione e poi con due nuovi vigneti di otto ettari. Il tutto per dare un profilo distintivo alla nuova doc Orcia». Il Foglia Tonda (il nome deriva dalla particolare conformazione delle foglie, quasi prive di seni) è un antico vitigno originario del sud della provincia di Siena; assomiglia al Petit verdot e come il vitigno francese è tendenzialmente produttivo. Tra il 1994 e il 1977 l'Istituto sperimentale di viticoltura di Conegliano, sezione di Arezzo, effettuò alcune microvinificazioni. Nel 1999 circa 400 «marze» di Foglia Tonda, furono piantate a Trequanda. Dopo tre anni ecco arrivato il rosso Cenerentola.

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