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La Nazione

Brunello, "grazie" alla guerra ... Il boicottaggio di fatto attuato dagli Usa nei confronti dei vini "pacifisti" francesi, ha fatto schizzare il Brunello di Montalcino al top delle ordinazioni da oltreoceano. Alcuni produttori della mitica etichetta della terra senese hanno infatti ricevuto prenotazioni fino all'anno 2011.
Se oggi, su 6 milioni di bottiglie di Brunello prodotte annualmente dalle 150 case vinicole della Toscana, almeno 1 milione e mezzo vanno sul mercato americano, a seguito della protesta contro la Francia, che porterà gli Usa a chiudere le importazioni dei vini da oltralpe, è prevedibile che una quota di Brunello superiore al 50% sul totale della produzione, partirà per gli Stati Uniti. Al consorzio del Brunello di Montalcino, ammettono che sul mercato americano si registra «un vero e proprio boom» di questo pregiatissimo vino italiano. A tal punto, spiegano, «che i nostri produttori non riescono a soddisfare le richieste.» La crisi nelle zone dove si producono i migliori vini di Francia, come Bordeaux e Borgogna, si sta facendo sentire. Il sindacato vendita di Bourgogne ha infatti ammesso che ci potranno essere conseguenze a seguito del boicottaggio Usa, anche se una speranza è rappresentata dal fatto che questi vini sono venduti più sulla East coast americana, dove la cultura è molto filo-europea.
Non solo: la fuga degli americani dalle enoteche d'oltralpe è temuta perchè si tratta di un target molto ambito, in quanto acquista vini segnalati dalle guide, di alta qualità.

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