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La Nazione

Da Chianti e Brunello defezioni di prestigio e Antinori lancia un'etichetta "in rosa" ... C'è fermento nel pianeta vino di Toscana, alla vigilia di un Vinitaly che si apre domani all'insegna dell'euforia per il consolidato "distacco" sui francesi in Usa. Un dato di rilievo, sbilanciato dal netto calo di vendite (-21%) del Chianti classico. Sarà un caso, ma c'è già chi corre ai ripari: prima il "cartello" del SuperChianti lanciato da sei aziende il 21 marzo a Brolio, ora l'idea di associare le forze. L'ha suggerita Riccardo Margheriti al convegno fiorentino di AmCham, l'ha cominciata a metter in piedi un bel "trio" formato da Tenuta Belguardo (già promotori, i Mazzei, del "cartello" di Brolio), La Brancaia e Tenuta di Ghizzano. Intanto, però, la pattuglia toscana al Vinitaly perde mezzi. Due soli, ma mica da poco: nomi di prestigio come Castello di Ama in Chianti— che intanto destina un'euro a bottiglia alla lotta all'Aids in Mozambico — e Conti Costanti per Montalcino, l'azienda dell'ex presidente del Consorzio, preferiscono un meeting "intimo" (26 produttori europei) organizzato sabato 12 da Alois Lageder in Alto Adige. Ma intanto una simpatica novità arriva da Antinori: una etichetta in rosa. E' Montenisa (il nome del monte caro a Bacco), marchio del nuovo brut prodotto in Franciacorta e firmato dalle "tre A": Albiera, Alessia e Allegra, le figlie di Piero Antinori (nella foto). Una cuvée e un satèn, il Franciacorta da uve chardonnay. Debutto in maggio, a tutte bollicine.

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