02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

La Nazione

La Cina è più vicina. Anche per il vino ... Chianti Classico e Cina, un connubio possibile. “Pur partendo con forte ritardo – spiega Michele Cassano del Consorzio del Gallo Nero, una cui delegazione è appena tornata da Pechino – le prospettive per il Chianti sembrano molto buone. Innanzitutto, il Classico piace. A giudizio di vari distributori cinesi piace in primo luogo perché il sangiovese si presenta diverso dai clichè che dominano il mercato internazionale, e poi perché potrebbe accompagnare efficacemente alcune scuole culinarie dello sconfinato patrimonio del continente cinese. In ogni caso, in Cina, bisognerà esserci e, per il 2005, il Gallo Nero ha già previsto iniziative specifiche a Pechino e Shanghai”. Argentina, Cile, Australia e soprattutto Francia sono già presenti e ben consolidate con i loro prodotti. C’è da colmare un gap: “Elemento di grande debolezza - spiega Cassano - è dato del ritardo con cui gli italiani hanno scoperto le potenzialità del mercato cinese. A parte pochi brand di assoluto rilievo della produzione nazionale (alcuni dei quali del gallo nero), la nostra presenza vinicola sulla pizza pechinese è così limitata da scomparire non solo al confronto dei produttori francesi, ma anche degli australiani e statunitensi, tutti presenti da almeno un decennio”. E’ anche dagli Usa viene un grido d’allarme per i vini italiani Col diretti avverte: sul mercato statunitense i prodotti australiani crescono molto di più di quelli made in Italy.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su