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La Nazione

L’uva riduce l’effetto serra. La vite quando produce grappoli assorbe anidride carbonica ... Grappoli d’uva contro l’effetto serra. Non soltanto i boschi combattano il buco dell’ozono, ma anche l’agricoltura contribuisce in maniera significativa al contenimento dell’anidride carbonica nell’aria. E’ il risultato di un esperimento condotto dall’Ibimet-Cnr di Bologna in collaborazione con l’Università di Firenze ed eseguito all’interno di una vigna di pregio, a Col d’Orcia, dove si produce Brunello.

“Abbiamo studiato - spiega Federica Rossi, responsabile della sezione di Bologna dell’Istituto di biometeorologia (Ibimet) del Cnr - il funzionamento di un vigneto di grande pregio, destinato al Brunello di Montalcino”.

E i risultati non sono mancati, “la vite - continua Federica Rossi - come le altre specie coltivate, quando produce i suoi grappoli offre anche un contributo all’assorbimento dell’anidride carbonica in atmosfera e, per effetto della fotosintesi, viene mitigato in parte anche l’effetto serra”. Dunque, un vigneto offre una valida limitazione alla emissione di anidride carbonica che provoca l’effetto serra. In generale, l’agricoltura può rappresentare un polmone verde per combattere il buco dell’ozono. “Ad essere stati studiati sono stati gli scambi di anidride carbonica tra pianta e atmosfera anche a livello di singola foglia - prosegue la ricercatrice dell’Ibimet-Cnr -. Ma ciò che è più originale è che l’attenzione è accentrata soprattutto sull’attività, complessiva di scambio del carbonio da parte dell’intero vigneto. E questo deriva non soltanto dalle peculiarità fisiologiche delle piante, ma anche dalle complesse interazioni tra struttura delle chiome, vento e turbolenza, che regolano il movimento e la diffusione dei gas”.

Da qui nasce il concetto di “vocazionalità agroclimatica” di una zona, in cui molti fattori contribuiscono a fornire un prodotto di qualità e ad altre proprietà salutistiche, nel rispetto della salvaguardia ambientale e della tradizione della nostra agricoltura. Un aspetto, questo, di cui si è appunto occupato un gruppo di ricercatori, agronomi, meteorologi e botanici, che insieme hanno monitorato, di giorno e di notte, ogni singola pianta, foglia e grappolo e hanno trasformato un vigneto in un laboratorio a cielo aperto. Dunque, la novità è che anche l’agricoltura può dare un contributo significativo per salvare la Terra dell’effetto serra. (arretrato de "La Nazione" del 6 gennaio 2006)

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