02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

La Nazione

L’Europa taglia il vino ... Sos in toscana sulla nuova politica comunitaria. In programma incentivi per cinque anni a chi estirpa le viti... Il mondo del vino (buono) e in allarme. Martedì prossimo ci sarà un passaggio cruciale a Strasburgo: l’europarlamento dovrà discutere della nuova Ocm del Vino, ovvero la politica vinicola della Comunità che dovrà diventare operativa a partire dall’agosto del 2008, sulla base del parere di indirizzo formulato dalla commissione agricoltura e sviluppo rurale.
Il «piatto» di partenza è al veleno, per l’Italia e per la Toscana in particolare dove oltre 30mila aziende producono due milioni e mezzo di ettolitri di vino l’anno. Il governo della Ue intende tagliare la produzione agevolando, con 2,4 miliardi di euro, l’estirpazione di 400mila ettari di vigneti in 5 anni e reintroducendo, probabilmente, la distillazione obbligatoria. Una botta che, in nome delle eccedenze da eliminare, investirebbe anche la Toscana insieme alle Regioni e ai Paesi più vocati. L’europarlamento, con tutta probabilità, molto da vicino la vicenda comunitaria - affidasse alle Regioni l’individuazione delle aree di espianto già ci verrebbero risparmiati molti danni e problemi. Anche in Toscana ci sono zone meno vocale e marginali su cui poter intervenire, salvaguardando quelle di qualità». Va da sé che estirpazioni e distillazione significano una politica vitivinicola di mera difesa e forse anche di corto perché rischiano di penalizzare la vitivinicoltura europea e di aprire brecce sempre più grandi alla penetrazione di vini di paesi terzi. «Verissimo - sottolinea ancora Liberatore - Ci si dama per contenere i surplus e intanto cresce l’import di non starà solo ad ascoltare ed è probabile che formali indicazioni e indirizzi - pressanti ma non vincolanti - per la commissione.
La partita è aperta e ci sono buone probabilità che la manovra possa essere ammorbidita, salvaguardando la Toscana e il suo prodotto-principe da guasti eccessivi. «Se l’Europa, ad esempio - dice Giuseppe Liberatore, direttore del Consorzio Chianti Classico che per ovvi motivi segue vino. Dobbiamo passare dalla difesa all’attacco e puntare sulla valorizzazione dei nostri prodotti aumentando i fondi per la promozione.
L’Europa destina solo lo 0,70 per cento del budget del vino alla valorizzazione». Un’altra partita che si gioca nell’ambito della nuova Ocm è quella della distillazione e dell’arricchimento del vino. Su quest’ultimo versante si punta a chiudere il canale degli aiuti all’arricchimento con lo zucchero (vietato nel nostro Paese). Il risultato è tutt’altro che scontato. In ogni caso l’Italia pretenderà un trattamento simmetrico per quanto concerne il concentrato e i mosti, le pratiche di arricchimento in uso da noi. Quanto alla distillazione, sia dei sottoprodotti, sia di crisi, legata cioè alla sovrapproduzione, anche qui la partita è apertissima, mentre si riaffaccia l’ipotesi della distillazione obbligatoria. Sul tavolo, poi, ci sono altri capitoli che per la Toscana, la regina dei vini a denominazione e Igt, rivestono un’importanza decisiva. La questione delle etichette delle bottiglie che la Ue vorrebbe semplificare e razionalizzare sottraendo così in una botta sola gran parte degli elementi distintivi dei vini più qualificati. Da martedì si capirà la direzione complessiva di marcia.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su