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La Nazione

I vini toscani campioni d’incasso ... Il Vinitaly conferma l’ottimismo dei produttori. Anche le banche ci credono... nti Classico più 20% e più 30% sul mercato americano. Brunello di Montalcino che spopola anche nei supermercati,dove segna un + 68% e porta a casa un fatturato annuo di 150 milioni di euro, che ne generano altri 100 all’indotto turistico. Morellino di Scansano che in meno di 10 anni ha visto triplicare la superficie coltivata a vite, da 500 a 1.500 ettari, con la produzione balzata da 2 a 10 milioni di bottiglie: e intanto arriva anche la Docg, a sigillo di una crescita che ha del miracoloso. Nobile di Montepulciano in pieno segno positivo, con le presenze negli stand fieristici che confermano le già rosee aspettative annunciate a febbraio. Grandi Cru della costa che fatturano 45 milioni grazie ai 6 milioni e mezzo di bottiglie prodotte nei 1.674 ettari di vigneti e vendute all’80% tra Usa, Germania e Giappone. Risultati che,tutti insieme, danno l’ottimo +6,8% di export dei primi nove mesi del 2006. La cautela non è mai troppa, ma nel Vigneto Toscana torna l’ottimismo, lo sciame continuo di buyers, importatori, operatori del commercio tra gli stand del padiglione 8 dimostra che è tornata la fiducia.
Ci credono in tanti. A cominciare dalle banche, se è vero che il Banco di Sicilia ha scelto la Tenuta Setteponti di San Giustino Valdarno tra le quattro di tutta Italia da collocare con 4mila certificati “en primeur” nei suoi 554 sportelli. Ma è vero soprattutto che al Consorzio Chianti la Fidi Toscana ha confermato una linea di credito da 250 milioni di euro per investimenti nelle vigne, e ben 20 sono i milioni erogati dalla Provincia di Siena per la ristrutturazione di 3.138 ettari di filari. La politica prepara iniziative importanti: Franco Ceccuzzi, deputato ds, ha presentato una proposta di legge che prevede la defiscalizzazione delle risorse che i privati investono sul territorio per opere di riqualificazione ambientale e architettonica. Un’ iniziativa che piace a tanti, come piace a tutti i consorzi delle denominazioni la grande novità annunciata proprio a Vinitaly dal ministro Paolo De Castro: la firma dei decreti che avviano la certificazione e il controllo di qualità. “Entro sei mesi – spiega il ministro – tutti i Vini di qualità prodotti in regioni determinate saranno sottoposti a controlli». Va in questo senso la battaglia del biologico condotta dall’Arsia, che a Vinitaly ha proposto in degustazione le 12 migliori etichette “bio” scelte nella selezione dei Vini di Toscana, due bianchi e dieci rossi a rappresentare un movimento che significa ormai il 9% della viticoltura regionale, con 1.029 aziende e 6.271 ettari dedicati soprattutto ai vitigni autoctoni, il 77% dell’intera coltivazione toscana.

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