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La Nazione

Gran festa per il Consorzio del Brunello ... “È la festa di un vino, il Brunello di Montalcino, che porta una intera regione nel mondo, che la fa primeggiare in tutte le classifiche e che esprime pienamente il carattere del suo territorio. Perciò è la Toscana intera che fa festa per questi primi, felicissimi 40 anni”.
Parole dell’assessore all’agricoltura della Regione Toscana, Susanna Cenni, alle celebrazioni del Consorzio di tutela del Brunello che nacque nel 1967, subito dopo il riconoscimento della denominazione di origine del vino, come libera associazione tra produttori intenzionati a tutelare un vino, il Brunello, il cui prestigio andava sempre più affermandosi.
Erano pochissimi, allora, i soci del Consorzio: appena 37, di cui 12 imbottigliatori. Oggi il Consorzio del Brunello può vantare un record: associa tutto il territorio, il 100 per cento dei 247 produttori, di cui 208 imbottigliatori. Attualmente il Brunello costituisce circa il 5% della produzione vinicola toscana (con una media di 88mila ettolitri l’anno), ma il suo peso in termini di valore economico e di prestigio e’ molto più elevato. Non per nulla, la rivista Wine Spectator, una “bibbia” mondiale, ha messo al primo posato della sua “top 100” di quest’anno proprio un Brunello, il Tenuta Nuova 2001 di Casanova di Neri. E l’onda lunga del suo successo coinvolge nell’ambito dello stesso territorio anche il Rosso di Montalcino, il Moscadello e si allarga anche alla Doc Sant’Antimo.
Ieri, giorno della gran festa, il Brunello si è offerto alla degustazione di 50 giornalisti specializzati, nella sua forma migliore: sono state stappate le 45 annate o riserve classificate a 5 stelle in questi quarant’anni. Un sogno difficilmente ripetibile.

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