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La Nazione

Arte e vino, ma che bel gioco ... Una mostra di casa Frescobaldi alla Gipsoteca di Porta Romana... Il gioco è bello, fascinoso. Vestire opere d’arte di bei drappi colorati, e coniugarle per assonanza, per spirito, per richiamo dei sensi a un bicchiere di vino. Un bianco per l’Eleganza, con Venere. Un altro bianco con le Naiadi, per la Freschezza. Un rosso importante per la Potenza, un altro per l’Equilibrio, ed ecco il Discobolo di Mirone. Il gioco è bello se oltretutto a mettersi in gioco è un blasone antico. Eccolo: Frescobaldi. Dopo Antinori e il suo palazzo e la sua mostra dedicata a bacco, Bacco la risposta dei marchesi Frescobaldi, in un altro splendido “gioco”, dare una nuova immagine all’arte, coniugare piaceri & bellezze con spirito nuovo. Meglio poi se lo sfondo è una prorompente voglia di toscanità, un gran bisogno di regalare un tocco in più all’immagine della propria terra.
Così, lunedì 14, dopo domani, dalle 10 alle 21 alla Gipsoteea dell’Istituto d’Arte di Porta Romana, i grandi vini di casa Frescobaldi si sposano agli splendidi gessi che rammentano divine forme antiche. Dalla tradizione dei colli toscani arrivano a Firenze impressioni di eleganza, vivacità, potenza, in una mostra a tutto tondo rivolta a tutti i cinque sensi. Non sono forse l’arte e il gusto il connubio classico del piacere, quello al quale noi toscani (non senza una punta di orgoglio) possiamo ammettere di essere avvezzi? E allora quale miglior sintesi di armonie potevano scegliere i Frescobaldi per promuovere il divino nettare delle loro tenute?
Arte & Vino, così si chiama la toscanità secondo la famiglia Frescobaldi. Ecco allora che oltre 600 ospiti tra ristoratori,enotecari, giornalisti e vip di ogni sorta - ma attenzione: gli inviti distribuiti sono 4.000, per sapere come trovarlo basta chiamare lo 055-27 141 - saranno accompagnati lungo un raffinato itinerario di evocazioni, sapori, suggestioni (forse anche ricordi) legati alla tradizione di questa nostra terra. Si tratta di un evento che coinvolge tutti e cinque i sensi del visitatore per una lettura in chiave artistica delle sette tenute Frescobaldi, con un inevitabile quanto gradito tuffo finale nel gusto specifico delle loro differenti produzioni.
Sette le “isole” scenografiche che si propongono di abbinare il sapore alle evocazioni artistiche a cui rimanda. Da gennaio ad oggi, ogni giovedì, i ragazzi delle classi dell’ultimo anno dell’istituto d’Arte hanno contribuito a realizzare i suggestivi accostamenti di musica, profumi, tessuti, sculture che completano il percorso sensoriale della degustazione, asse- conciando l’estro del consulente creativo William Mazza, architetto responsabile del progetto Arte & Vino. E così, ogni vino ha un proprio aggettivo, ogni aggettivo rimanda alla consistenza di un tessuto, all’espressività di una scultura, al simbolismo legato ad una pianta, alla sequenza armonica di una musica. Sette concetti per sette vini e sette opere.
Il bianco di Castello di Pomino, ad esempio, con il suo gusto soave, significa Eleganza, come quella che corre lungo le forme della Venere di Milo, o quella adagiata immobile nei grandi vasi del Giardino di Boboli. Accanto, il Brunello di Montalcino di Castelgiocondo è Potenza, ha la sagoma robusta di una querce nonché le stesse virtù e l’identico carattere espressi dai marzocchi marmeorei di piazza della Signoria, i “leoni di Firenze”.
A simboleggiare la Freschezza, il sauvignon di Attems, Friuli, con le Naiadi e Venere-Afrodite generata dalle spume del mare. La Fruttuosità dal rosso di Castiglioni, colli fiorentini, con Bacco e la Hota Autunnale. Athena e la sapienza in connubio con la Classe della tenuta di Nipozzano, Rufina. La Morbidezza dei Putti e della Fontana del verrocchio si sposa con il Morellino di Santa Maria, Maremma. E l’Equilibrio è l’immagine di Luce, a Montalcino: a raffigurarlo, nessuno meglio del Discobolo di Mirone. Sì, il gioco è splendido.

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