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La Nazione

Energia da scarti agricoli in tutto il Chianti ... Scarti dell’agricoltura (lavorazioni di viti, del bosco, degli ulivi) utilizzati per produrre energia ecocompatibile da immettere nella rete Enel, o anche riscaldamento, tramite combustione. Così si salva il paesaggio riducendo i rifiuti, e ci si rende più indipendenti sotto il profilo energetico. Il Chianti vuol essere pioniere in questo progetto, che conta già un esperimento a Greve, una fattoria d’altura a Torsoli, autosufficiente per gli impianti termici, e il piano su vasta scala ha preso il via al Castello di Cacchiano (Gaiole), residenza del barone Giovanni Ricasoli Firidolfi, con ll’incontro promosso dall’Anpa Nazionale (ricasoli Firidolfi è presidente della sezione Toscana dell’associazione produttori agricoli). Proprio Ricasoli Firidolfi in aperturaha sottolineato che “il progetto nasce dall’iniziativa di un gruppo di aziende agricole di Gaiole in Chianti, che ha il 60% di territorio a bosco, e vuole creare un gruppo di lavoro tra agricoltori e Comuni che in tempi rapidi realizzi un programma di sviluppo del territorio che rispetti paesaggio, ambiente e ruralità, tutelando però anche le esigenze del mondo agricolo”. Ricasoli Firidolfi, infine, ha spiegato che ogni comune degli otto facenti parte del Chianti dovrebbe dotarsi di un impianto per lo sfruttamento
delle ”biomasse”.

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