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La Nazione

Grandi bottiglie a piccoli prezzi ... Lambrusco di Sorbara il più evanescente ... I meriti del lambrusco sono tanti. Quando era la “red Cola” italiana, il suo successo negli States diede ai fratelli Mariani (gli importatori delle Riunite in America) i mezzi per comprare Castello Banfi a Montalcino. Quindi giù il cappello davanti all’umile frutto delle vigne della nebbiosa pianura emiliana tra Modena, Reggio e Parma. E giù il cappello anche davanti ad aziende familiari come Paltrinieri che da tre generazioni fa lambrusco di Sorbara - il più difficile, il più evanescente, il più acido - nella storica zona del Cristo. Adesso il mondo è cambiato, è arrivato il 3 bicchieri per Leclisse, il primo storico podio per un Sorbara in purezza. Mai premio fu più meritato da Alberto Paltrinieri e dalla moglie Barbara. I loro vini sono frutto di grande artigianato. Leclisse è la bottiglia di punta. Ma vale la pena di assaggiare anche Radice, rifermentato in bottiglia, tagliente, il tappo di sughero legato a spago, un sorso vintage ‘estremo’. Qui stiamo sul Sorbara base, il Sant’Agata, perfetto per avvicinare il più difficile dei lambruschi. Spuma evanescente, delizioso al naso di violetta e fragoline di bosco. Berlo non troppo freddo, sui 14°. In enoteca sui 7-8 euro.
SANT’AGATA 2010, Paltrinieri Info: www.cantinapaltrinieri.it


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