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CRONACA

La pioggia mette in ginocchio l’Emilia Romagna, dalla viabilità all’agricoltura

Il piano nazionale sul dissesto idrogeologico emergenza per il futuro del Paese. Cia, Coldiretti e Confagricoltura: i messaggi
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La drammatica alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna

Le piogge degli ultimi giorni hanno messo in ginocchio l’Emilia Romagna, con tutti i fiumi della Regione usciti dagli argini, 24 Comuni allagati, 50.000 persone senza elettricità e, a rendere ancora più drammatico il bilancio, 8 vittime ed un numero ancora imprecisato di dispersi. La conta dei danni è destinata ad aggravarsi, così come le difficoltà nei collegamenti stradali, ma gli eccessi dei fenomeni meteorologici, dovuti ai cambiamenti climatici, sono ormai una realtà con cui l’Italia deve necessariamente fare i conti. E questa nuova tragedia non fa che rendere ancora più urgente un piano nazionale sul dissesto idrogeologico, da anni in agenda, ma mai realmente attuato, che comprenda ovviamente una nuova e capillare rete di invasi capace di assorbire enormi quantità di acqua in un breve arco temporale.

Se abbiamo immaginato una rete di distribuzione di acque piovane in un centro abitato capace di assorbire 1.000 mm in 12 mesi dobbiamo adesso pensare ad un sistema di raccolta d’acqua che dovrà assorbire 500 mm in 48 ore”, ha commentato a proposito il Ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci. “Ci vuole un approccio ingegneristico diverso, nulla sarà più come prima, il processo di tropicalizzazione ha raggiunto anche l’Italia. C’è in tutta Italia una carenza di manutenzione delle aste fluviali e per affrontare il tema siccità bisogna immaginare anche nuovi invasi, in Italia non si fanno dighe da 40 anni”.

Una Regione devastata, l’Emilia Romagna, in tutti i suoi fondamentali, compreso ovviamente il comparto agricolo, per il quale la Cia/Agricoltori Italiani chiede di “intervenire subito con una legislazione d’emergenza, come per il terremoto in Romagna del 2012, ci sono danni incalcolabili all’agricoltura regionale”. Procedure urgenti che, per il presidente Cia/Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, “devono essere svincolate dai normali iter legislativi al fine di intervenire immediatamente nei 23 Comuni dell’Emilia Romagna colpiti da questa eccezionale calamità. Le esondazioni stanno letteralmente liquefacendo i terreni, già pregni di acqua, con danni incalcolabili a colture, infrastrutture produttive e alle abitazioni civili e rurali. Subito, dunque, una legge speciale urgente e nel frattempo si attivino interventi collaterali a supporto di famiglie e imprese, come la sospensione di mutui e bollette”.

Fini aveva già rivolto un appello, contenuto in una lettera alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in cui era stato sollecitato un Decreto legge speciale “per fronteggiare, in tempi rapidi e con strumenti eccezionali, la situazione di straordinaria difficoltà dell’Emilia Romagna. Molti agricoltori non hanno neppure acqua potabile e corrente elettrica - aveva scritto Fini - perché le condutture sono state tranciate dalle frane e abbiamo difficoltà ad abbeverare gli animali”. L’intensità della pioggia (in alcune aree sono stati superati complessivamente i 400 millimetri in 4 giornate di pioggia, a fronte di una piovosità annuale media di 700 mm) è stata tale “che il danno economico ed ambientale sarà molto difficile da recuperare”, conclude Fini.

A riepilogare la portata degli eventi meteorologici, è la Coldiretti, attraverso i dati dello European Severe Weather Database, che ha contato 16 bombe d’acqua sulla Romagna e 4 sulle Marche, oltre a tempeste di vento e fulmini. La situazione è drammatica nelle aree rurali dove - sottolinea la Coldiretti - più difficile è l’arrivo dei soccorsi nelle aziende isolate con migliaia di ettari coltivati finiti sott’acqua e si cerca di mettere in salvo anche gli animali. “Ringraziamo i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile e le forze dell’ordine per l’azione di assistenza alle popolazioni colpite”, commenta il presidente Coldiretti Ettore Prandini, nel sottolineare “il grande impegno della Coldiretti di Emilia Romagna e Marche nell’affrontare una terribile emergenza di livello nazionale. Adesso la priorità è mettere in salvo le vite umane, ma da subito occorre partire con la ricostruzione di un sistema produttivo ed economico devastato dalla calamità”.

Coldiretti ricorda quindi la portata dei danni incalcolabili alle attività agricole e dalle infrastrutture rurali in Romagna e nelle Marche dove sono finiti sott’acqua migliaia di ettari di terreno coltivato a kiwi, susine, pere e mele ma anche cereali, vivai, ortaggi, allevamenti, macchinari di lavorazione ed infrastrutture. Gli allagamenti hanno devastato terreni a destinazione agricola di pregio con il lento deflusso dell’acqua rimasta nei frutteti, che “soffoca” le radici degli alberi fino a farle marcire, e il rischio di far scomparire intere piantagioni che impiegheranno anni prima di tornare produttive. “Stante la situazione straordinaria, riteniamo necessario un Decreto Legge Speciale del Governo e il relativo stanziamento di risorse congrue ad affrontare i danni subiti che crescono di ora in ora per le attività agricole”, conclude Prandini, sottolineando che “gli strumenti ordinari di intervento vanno attivati quanto prima, ma non sono sufficienti a garantire il salvataggio o la continuità delle filiere agricole del territorio colpito”.

Infine, tra le grandi organizzazioni agricole, la Confagricoltura, che, in una nota, ha espresso “massima attenzione alla grave situazione dell’Emilia Romagna. La rete confederale si sta adoperando a tutti i livelli per andare incontro alle imprese e alla popolazione colpite dall’alluvione. Costante il monitoraggio con le sedi territoriali: alla tragedia di queste ore si prospetta un futuro tutto in salita per le aziende agricole anche sul fronte del post emergenza, con intere coltivazioni andate perdute e danni enormi alle strutture. Il presidente Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, che già lunedì aveva incontrato il Ministro Lollobrigida, parteciperà al vertice convocato in Protezione Civile per una valutazione approfondita della situazione sulla base dei costanti aggiornamenti dal territorio”, dice ancora la nota.

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