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La pioggia non ha fermato la marcia delle associazioni ambientaliste di Bordeaux, che domenica hanno radunato 1.500 manifestanti per chiedere all’agricoltura, ed in modo particolare al vino, di ridurre l’uso dei fitofarmaci tra i filari

Una domenica di pioggia battente non ha fermato la marcia delle associazioni ambientaliste di Bordeaux, che hanno radunato 1.500 manifestanti per chiedere al mondo dell’agricoltura, ed in modo particolare a quello del vino, di ridurre l’uso, che spesso, come raccontano i dai ufficiali degli uffici governativi di Francia, sfocia in abuso, di fitofarmaci tra i vigneti. Come hanno raccontato gli organizzatori, al portale d’Oltralpe “Vitisphere” (www.vitisphere.com), non è una manifestazione contro i vigneron, tutt’altro: come dimostra la partecipazione di tanti produttori, quello che chiede la gente di Bordeaux, è un’agricoltura meno dipendente dai fitofarmaci, più sostenibile e sana, che, in sostanza, non minaccia la salute dei più piccoli.
Nata sulla scia della denuncia del programma tv “Cash Investigation” (Produits chimiques, nos enfants en danger), la protesta chiede in primo luogo chiarimenti sul vigneto Bordeaux e la sua gestione, con la creazione di comitati che supervisionino la situazione. In un ambiente che, però, al di là delle dichiarazioni, si fa ogni giorno più teso, con la maggioranza dei viticoltori che nella “Marche Blanche” non vede nulla di buono o di costruttivo, ma solo una contrapposizione che rischia di arrecare danni seri alla filiera vinicola della girondina.

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