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LA REGIONE SICILIA CONTA I DANNI DEL MALTEMPO E AVVIA L’ITER PER ACCEDERE AGLI AIUTI AGRICOLI. CIA: 500 MILIONI DI EURO I DANNI IN AGRICOLTURA. SINDACI E ASSOCIAZIONI (CONFAGRICOLTURA, COLDIRETTI, CIA) CHIEDONO LO STATO DI CALAMITA’ NATURALE

“Entro 90 giorni trasmetterò al Ministero delle Politiche Agricole le proposte di declaratorie per poter accedere agli aiuti previsti dai decreti legislativi nazionali (102 del 2004 e 82 del 2008) che prevedono il risarcimento a quelle aziende che hanno subito danni superiori al 30% a causa delle calamità naturali”. Lo sottolinea l’assessore regionale all’agricoltura della Regione Siciliana, Michele Cimino, che, spiega, “gli ispettori provinciali stanno già facendo la conta dei danni subiti e la relativa mappatura delle aree e delle colture colpite dal maltempo”, dopo che dall’audizione convocata dalla Commissione Attività Produttive all’Assemblea Regionale Siciliana, con le associazioni di categoria (Confagricoltura, Coldiretti, Cia) ed i sindaci siciliani, per affrontare la crisi del settore vitivinicolo, è emersa la necessità di dichiarare lo stato di crisi di tutto il settore agricolo e lo stato di calamità naturale. Per la Cia-Confederazione Italiana Agricoltori, i danni all’agricoltura, secondo le prime stime, “ammontano a 500 milioni di euro almeno” e il maltempo “ha portato al collasso migliaia di aziende agricole”.

Il tavolo tecnico della Commissione Attività Produttive ha approvato un documento per chiedere al Parlamento ed al Governo regionale la dichiarazione dello stato di crisi del settore agricolo e dei mercati e lo stato di calamità naturale per l’agricoltura e la viabilità rurale. “Tra una ventina di giorni - spiega Cimino - potremo calcolare l’entità del raccolto perduto e i danni di tutto il territorio. Non appena saranno pronte le richieste di declaratorie da parte degli ispettorati provinciali, li sottoporrò immediatamente alla giunta di Governo per la ratifica della delibera da trasmettere al Ministero relativa all’accesso dei finanziamenti. Inoltre, attraverso la legge nazionale 296 del 2006 (articolo 1 comma 1079) prevista per l’integrazione salariale dei lavoratori agricoli, sarà possibile sancire una specifica declaratoria regionale, attraverso decreto assessoriale, in modo da poter garantire le giornate lavorative dei braccianti che non hanno potuto lavorare a causa del maltempo”.

“Gli ispettori - prosegue Cimino - stanno facendo sopralluoghi dettagliati per quantificare anche i danni che non sono riconosciuti dalla normativa ministeriale in quanto assicurabili attraverso il Fondo di solidarietà nazionale, come nel caso di danni provocati dalle grandinate. La crisi dell’agricoltura siciliana si è aggravata ulteriormente a causa delle anomalie climatiche che si sono registrate in questi ultimi mesi e delle tempeste di pioggia di questi ultimi giorni. Da una primo parziale bilancio - conclude Cimino - risultano danni ingenti nel palermitano, nell’agrigentino e nel trapanese, dove sono andate distrutte intere colture olivicole, agrumicole e viticole. Invito comunque tutte imprese comunicare i danni subiti alle condotte agrarie e ai rispettivi ispettorati di competenza, in modo da agevolare e abbreviare i tempi degli accertamenti dei danni”.

La Cia parla di forti perdite per le produzioni di ortofrutta, uva e olive: “in molte aree della province di Palermo, Agrigento e Trapani, il paesaggio è devastato, gli impianti arborei allagati, gli argini dei corsi d’acqua rotti, la viabilità rurale praticamente inservibile con migliaia di aziende rimaste isolate”. “Per ora si tratta solo di una stima, ma i danni provocati dal maltempo di questi ultimi giorni superano i 500 milioni di euro”, precisa Carmelo Gurrieri, presidente regionale della Cia, preoccupato anche perché gli agricoltori non potranno fare affidamento sul fondo di solidarietà nazionale per il risarcimento dei danni. Secondo Gurrieri, “il Governo nazionale ha fatto la scelta scellerata di non finanziare il fondo per le calamità naturali. Di fronte a tanta devastazione deve rivedere immediatamente questa posizione e dare sostanza alle tante promesse non mantenute”.

Anche la Cia invita gli agricoltori ad effettuare tempestivamente le segnalazioni agli Ispettorati provinciali perché si proceda alla delimitazione delle aree danneggiate. Al Governo regionale, la Cia chiede intanto un “intervento straordinario per fronteggiare la drammatica situazione venutasi a determinare nel settore agricolo dell’Isola” e un passo nei confronti del Governo nazionale per sollecitare il ripristino della copertura finanziaria del Fondo di solidarietà nazionale.

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