02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

La Repubblica

11 fine wines per le feste … Bottiglie top, amate dai giovani, a prova di clic grazie alle vendite on line. Il MW Gorelli: “C’è la volontà di democratizzare i vini di pregio”... Di pregio sì, ma non per questo impossibili. I vini italiani di alta qualità stanno conquistando il mondo e, sul fronte interno, cresce l'attenzione del consumatore verso etichette prestigiose. Soprattutto nelle grandi occasioni, e a Natale stappare qualcosa di speciale è d’obbligo. Seguendo il mood del momento: bere meno bere meglio. E non sono solo boomer e Gen X ad acquistare bottiglie pregiate, ma anche giovani e under 40 anni. Lo sottolinea Denis Pantini, responsabile di Wine Monitor Nomisma: “L’aumento delle vendite ordine e la disponibilità di fine wines negli assortimenti delle piattaforme di e-commerce hanno consentito ai consumatori più giovani di avvicinarsi a tale tipologia, tanto che, in un confronto con gli altri vini a denominazione venduti online, si evince come l’incidenza di Millennials e Gen Z sia più elevata sul totale degli acquirenti per Barolo, Amarone e Champagne rispetto ad altre denominazioni come Lugana o Primitivo”. Non è un caso dunque che, come emerge dai dati dell’Osservatorio sull’e-commerce del vino in Italia Nomisma Wine Monitor-Vino.com, i vini più amati dai ventenni, trentenni e quarantenni negli acquisti in rete siano proprio Amarone della Valpolicella (i giovani rappresentano il 32,6% degli acquirenti), Barolo (35,5%) e champagne (27%). Un’esigenza, quella espressa dai winelover, che non lascia indifferenti i canali di vendita, compresa la grande distribuzione, e gli stessi produttori, che arricchiscono la gamma con vini di pregio pensati per intercettare inuovi gusti e trend. “Il filo conduttore che accomuna i fine wines è quello dell’esclusività, che può essere declinata in due modi - spiega il giovane enologo, consulente di molte cantine italiane nonché produttore vitivinicolo nell’Astigiano, Gianpiero Gerbi - Ci sono etichette uniche, “inarrivabili” che costruiscono la propria personalità sull’unicità grazie alla quale hanno fatto e continuano a fare la storia del vino internazionale, penso a wine symbol come Sassicaia, Biondi Santi, Monfortino, Romanée Conti, Opus One a Napa e così via. E poi ci sono vini che esprimono la propria esclusività nell’altissima qualità, nell’interpretazione del territorio e nella cura dei dettagli che scolpiscono etichette identitarie. Questa seconda categoria oggi è sempre più richiesta. E ci sono produttori che stanno creando vini dal piglio moderno che vanno proprio in questa direzione”. Allegrini ha ben interpretato questo trend con un nuovo vino pregiato, ma aperto a tutti, il Valpolicella Camera dei Giganti che, proponendo in etichetta l’omonima opera di Giulio Romano, mette in mostra le analogie fra Palazzo Te di Mantova, dove l’artista ha operato, e Villa della Torre, prestigiosa sede dell’azienda vitinicola della Valpolicella. “Abbiamo creato una bottiglia da collezione, ma che può esser anche bevuto subito per la sua freschezza - spiega la produttrice Caterina Mastella - tenendo il prezzo contenuto (circa 40 euro)”. Infatti, Allegrini ha optato per un Valpolcella Classico, molto pop fra i millennial, e non per il più blasonato Amarone. I giovani sono la fan base più interessante delle sperimentazioni. “Esiste ancora un grande tema nel mondo enoico che è quello dei vini golosi, di piacere per quanto riguarda i fermi - spiega Gabriele Gorelli - Ma oggi, se si guardano i dati globali, le bollitine, che siano charmat o rifermentate in bottiglia, sono quelle che crescono a doppia cifra”. Primo e unico Master ofwine italiano e ambasciatore per l’Italia dei Golden Vines Awards, Gorelli sottolinea il successo planetario delle nostre etichette top level: “C’è una grande legittimazione dell’Italia del vino, ed è fondamentale riconoscere quanto sia importante e attuale il fine Ovine italiano per i collezionisti di tutto il mondo. Non è un caso che gli Oscar del vino, dopo la prima a Londra in un tempio del collezionismo privato quale Annabel’s, quest’anno si siano svolti in Italia, a Firenze. A monte c’è la volontà di avere una democratizzazione del mondo dei fine wines, aspettandosi da chi lavora nel settore, che siano somme lier, broker o restaurant manager, di dichiarare quali siano oggi le migliori aziende e i produttori che hanno saputo vedere più lontano. A livello internazionale, c'è anche una forte volontà di educare al vino quei giovani che comporranno la grande famiglia del mondo dei vini di lusso di domani”. Le nostre etichette appassionano il mondo, ma vale anche il contrario: i consumatori della Penisola vanno a caccia di bottiglie internazionali che oggi si possono acquistare facilmente grazie alla vastità di scelta on line: il mondo è sempre più a portata di clic, dalla California al Sudafrica alla Francia.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su