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La Repubblica / Affari & Finanza

Politiche anticrisi: il pacchetto del governo per aiutare il Made in Italy ... Aumento degli investimenti nella promozione attraverso l’Ice, quindi una iniezione di liquidità per favorire l’internazionalizzazione dei distretti industriali (44 milioni di euro per i soli Balcani) e un impegno deciso in difesa dei marchi e delle doc. Ma anche aiuti per gli investimenti in informatica e telematica oltre all’inserimento del campionario fra gli elementi finanziabili con legge 46/82 sull’innovazione tecnologica. Sono questi, in estrema sintesi, gli interventi del governo in favore del made in Italy.
Un "pacchetto" che per Adolfo Urso, viceministro delle Attività produttive, testimonia la centralità del settore per la politica industriale del governo. Ma anche un’implicita risposta alle critiche formulate nei mesi scorsi da Mario Boselli, presidente della Camera della Moda e da Antonio Brotini, presidente dell’Anci, l’associazione dei calzaturieri nei confronti dell’«immobilismo» dell’esecutivo nei confronti delle difficoltà del made in Italy … Il viceministro infatti, sottolinea che gli sforzi comprendono sia il sistema dell’abbigliamento in senso stretto (tessile, abbigliamento, calzature) che gli accessori (occhiali, pelletteria, oreficeria, etc) e il mondo dell’abitare (arredamento, lampade, accessori per l’arredamento). Ma non è tutto. Secondo Urso, infatti, deve entrare a pieno titolo nel made in Italy anche il settore alimentare, considerato un tassello fondamentale dello stile di vita italiano e una parte importante della nostra cultura. In futuro, dunque, assisteremo a manifestazioni sempre più integrate fra vino e abbigliamento, cibi raffinati e cucine in lego massello ...

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