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La Repubblica / Affari & Finanza

Il vino va in orbita per verificare i cambiamenti chimici ... Il successo del Sassicaia non ha confini, letteralmente: dal 15 aprile il vino della tenuta di Bolgheri avrà conquistato anche lo spazio. Si tratta del progetto "Vino" (Vines In Near Orbit), ideato dalla Kayser Italia, azienda aerospaziale livornese che opera nel settore dal 1986 e che vanta al suo attivo ben 30 missioni, in collaborazione con l’impresa vitivinicola Incisa della Rocchetta che produce il celebre rosso. Quattro vitigni saranno spediti in orbita, dove resteranno per 12 giorni. Le barbatelle di Sassicaia, una volta riportate a terra, saranno sottoposte ad analisi biologicochimiche, piantate insieme ad altri quattro normali vitigni a Bolgheri, monitorate dai ricercatori del dipartimento di chimica bioorganica e biofarmacia dell’Università di Pisa, che seguiranno la crescita delle piante, la maturazione dell’uva, la vendemmia e spremitura. Scopo dell’esperimento, spiega Valfredo Zolesi, presidente della Kayser, è di studiare lo sviluppo degli organismi vegetali in condizioni extra terrestri e le eventuali variazioni organolettiche dovute all’assenza di gravità.
C’è curiosità intorno alla spedizione di astronauti che, guidata dal colonnello Roberto Vittori, partirà dal cosmodromo di Baikonur (Kazakhistan) a bordo della navicella Soyuz. «A parte l’intento scientifico - sottolinea Zolesi - c’è un aspetto culturale: nella storia, il vino ha sempre seguito il percorso dell’uomo. Poiché adesso l’obiettivo è di tentare una colonizzazione della Luna e, più in là, di Marte (si può prevedere per il 2020 base Luna e per il 2030/2035 base Marte), sembra logico pensare alla possibilità di produrre cibo in quei luoghi». Se il viaggio spaziale dei vitigni è di sicuro un esperimento che colpisce per originalità, il progetto Vino rientra in un disegno più ampio che è la missione Eneide, targata Agenzia spaziale europea, Aeronautica militare, Alenia Spazio e Regione Lazio. L’equipaggio del colonnello Vittori, composto anche da astronauti russi e americani, porterà a termine una serie di progetti diversi, tra cui altri tre vedono il coinvolgimento della Kayser. Uno è l’Hpa (Hand posture analyser), uno studio di fisiologia condotto su una facility medica, che prende in esame in particolare gli arti superiori ed è finalizzato alla maggiore conoscenza di disturbi motori. Questi problemi, oltre a riguardare gli astronauti per i traumi tipici della loro professione, sono simili a quelli di molti neurolesi. Questo progetto potrebbe rivelarsi molto utile nelle terapie di riabilitazione. Un altro è il Vsv (Verticale soggettiva visiva), commissionato dall’Aeronautica Militare per approfondire gli studi circa i disturbi accusati da molti piloti in relazione al modo in cui si percepisce la verticale. In assenza di gravità, a causa del diverso peso dei liquidi fisiologici nell’orecchio, si perde il senso dell’equilibrio. Questo esperimento potrebbe essere un banco di prova per le conoscenze di otorinolaringoiatria. Infine, il progetto Goal, condotto per il Politecnico di Milano, testerà alcuni tessuti di industrial design.

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