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La Repubblica / Affari & Finanza

I resort - L'ultima tentazione, lo chef in cantina ... Si mangia fuori, si mangia in cantina. Il trend dei seguaci del bon vivre, bon manger , il vivere bene e mangiare bene, riguarda un po’ tutte la fasce di mercato. Ma è il target alto, quello del lusso che sta manifestando la maggiore vitalità. Un vero paradiso del gourmet sta sorgendo nell’Andana-Tenuta la Badiola a Castiglione della Pescaia, provincia di Grosseto. Una tenuta di vitivinicola di 3000 ettari, già residenza di caccia del granduca di Toscana che nel 2006, quando sarà tutto pronto, darà lavoro tra un resort di lusso e la vigna a 1 su 3 abitanti della zona. Per questa operazione, che non conosce uguali in Italia, ha coinvolto Alain Ducasse, pluristellato chef francese. Era diventato famoso per aver detto “jamais en Italie”, mai in Italia. Ma ha capitolato. Il progetto voluto dal gruppo Wiish, Wine International Service Holding, capitanato da Martino De Rosa e da “Terra Moretti” di Vittorio Moretti (proprietario di Bellavista e Contadi Castaldi in Franciacorta e di Petra in Toscana) l’ha proprio convinto. «Per la Badiola, una “casa di lusso”, come la chiamo io, serviva oltre a un grande chef anche un grande manager e Ducasse è l’unico capace di essere le due cose allo stesso tempo», racconta Martino De Rosa.

La presenza di un ristorante in azienda è presente anche nel progetto di Campo al Sasso dei fratelli Antinori. Nella tenuta Venica&Venica ha aperto i battenti il Ristorante di Arnold Pulcher, chef austriaco emergente. Segni del ritorno a un’ospitalità che sa d’antico ma invece proietta verso il business del presente. Aveva visto giusto la Cinelli Colombini di Montalcino, che già negli anni sessanta avevo aperto la Taverna dei Barbi, concepita come un traino per le vendite del vino che infatti in azienda realizza una fetta rilevante del suo fatturato.

Il mercato si muove in questa direzione. Si assiste a uno spostamento generalizzato verso la fascia alta. Sia dal punto di vista dei vini che di quanto attorno al vino si muove.
Un polo del lusso del vino per conquistare la fascia più alta dei mercati mondiali sorgerà nella tenuta di Castiglion del Bosco, sempre a Montalcino, a quanto pare diventata il cuore del nuovo rinascimento del mondo del vino italiano. Il progetto nasce da una partnership tra i Mazzei di Fonterutoli, nel Chianti, e i Ferragamo di Firenze. «La decisione di unire le nostre forze nasce dalla convinzione che confrontarsi con il nuovo mondo e i mercati ormai globalizzati sia possibile solo rappresentando l’eccellenza e facendo alleanze ad hoc per sviluppare una maggiore massa critica e immagine», spiega Francesco Mazzei, a capo del Castello di Fonterutoli, una delle aziende più prestigiose del Chianti Classico, finito con l’annata 2001 nei primi cinque vini della classifica mondiale di Bettane& Dessauve. Come dire, al top della valutazione di un paese, la Francia, che ha fatto la storia del vino.

Così Castiglion del Bosco oltre a una splendida cantina di Brunello si appresta a diventare un resort agrituristico di fascia alta, con tanto di campo da golf, la passione di americani e nord europei, e innovativi locali per la vinoterapia. La nuova proprietà, che fa capo a Massimo Ferragamo, mentre Francesco Mazzei è a capo del management dell’attività, ha approntato un ambizioso piano di investimenti, a partire dalla realizzazione di una nuova cantina di 5.000 metri quadrati. Grande attenzione è stata data anche ai vigneti, che sono stati reimpiantati secondo specifici criteri qualitativi, per cercare la migliore posizione, giacitura e densità.

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