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La Repubblica / Affari & Finanza

Un'opera d'arte chiamata etichetta: da Chia a Botero, le firme pregiate ... E’ un’azienda vinicola ma anche fucina di un’artista di fama mondiale. Nel suo Castello Romitorio, vecchia tenuta in Montalcino che ha restaurato e portato a nuovo splendore, Sandro Chia, tra i padri della Transavanguardia, ha messo il suo tocco di artista anche sul vino. A partire dal castello, che era quasi un rudere quando l’ha comprato nel 1994, di ritorno da New York. Ora, da lui ripensato e ristrutturato, non ha prezzo sul mercato, come i 22 ettari di terreno attorno in cui si producono bottiglie di Brunello e Supertuscan: 150 mila bottiglie che per il 70% prendono la via dell’estero. Vini importanti, raffinati anche a vedersi: perché le etichette delle bottiglie sono d’autore. Veri e propri quadri dal tocco unico, firmati appunto Chia. Firmate Mimmo Paladino, invece, altro esponente di punta della Transavanguardia, sono le etichette del Morellino di Scansano, prodotte nella tenuta comprata da Chia qualche anno fa in Maremmana, la Giaccioforte.

Fernando Botero, altro grande esponente dell’arte contemporanea, ha lasciato la sua impronta nel mondo del vino. Sono firmate da lui le etichette del Brunello di Montalcino “etico” della vendemmia ‘97, venduti in anticipo, en primeur, col sistema dei future, i certificati che vengono pagati prima riservando il diritto di ritirare le bottiglie al momento della commercializzazione. Insomma, una scommessa finanziaria sul vino. In più sono bottiglie etiche perché il derivato della vendita, 180.000 euro, è stato destinato alla ricostruzione del campanile della chiesa di Sellano in Umbria, tra i centri più danneggiati dal terremoto del 1997. Quella del ’97 è ritenuta la migliore vendemmia del 1900, che sarà superata solo dalla vendemmia 2004, che ha ricevuto un rating da record di cinque stelle. Per l’annata ’97 Botero ha concesso in esclusiva l’utilizzo dell’opera Ratto d’Europa.

Hanno fatto scuola nel tempo l’etichetta-scultura di Arnaldo Pomodoro per Berlucchi, l’arrampicatrice seducente di Franco Fontana per Maletti; bottiglie vestite da opere di maestri come Salvatore Fiume, Manzù, Aligi Sassu, Enrico Baj, Arman, Mimmo Rotella, Kulik. Una rassegna la offre Per vino e per segno, le più belle etichette d’autore vestono il vino italiano, il libro scritto da Paolo Menon. Una passione, quella di Maron per le etichette, che nasce nei primi anni ’80, con l’opera di Guttuso per il Barone di Turofili.

Il matrimonio tra arte e vino è un’altra delle grandi tendenze del mercato. E non riguarda solo le etichette. Ora l’arte entra in vigna. In Piemonte, tra i filari del Barbera d’Asti, spuntano le Teste segnapalo, sculture di inizio filare, forme totemiche ispirate al passato e create da artisti contemporanei. Succede nel Parco artistico e culturale Orme su La Court, voluto dall’azienda vinicola Chiarlo, fondata da Michele Chiarlo nel 1958.

Un monumento dedicato al Barbera da produttore tra i primi per vendite in Usa e Germania, due mercati di sbocco strategici per l’Italia. Il parco è stato realizzato sotto la regia di Lele Luzzati, altro grande artista contemporaneo. Genovese, orami ultraottantenne, Luzzati ha firmato quadri e collage che hanno fatto il giro del mondo e persino il Beaubourg di Parigi gli ha dedicato una mostra. Ha frequentato Picasso, e prestato la sua opera al teatro e al cinema, firmando le scene di opere liriche al Covent Garden e al Metropolitan di New York. Sue le immagini dei titoli di testa e di coda dei film di Mario Monicelli L'Armata Brancaleone e Brancaleone alle Crociate.

Ora ha donato il suo stile alla viticoltura, trasformano i 20 ettari di vigneto di Castelnuovo Calcea (15 chilometri a sud di Asti).«Volevamo realizzare una sorta di monumento alla vigna, rendendola protagonista dell’immagine del vino. Il progetto del parco è stato concepito per sottolineare la centralità della vigna dentro il contesto della natura», spiega racconta Alberto Chiarlo. E sotto l’abile regia di Luzzati ecco un osservatorio da cui godere il panorama di centinaia di vigneti, percorsi notturni attraverso capezzagne e filari. E tante attività per far diventare la vigna luogo di incontro e di cultura. Come “Il vino e l’eros”, l’appuntamento di inizio luglio che presenterà una scelta di cortometraggi, fumetti e libri dedicati al tema del matrimonio tra eros e vino.

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