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La Repubblica / Affari & Finanza

I Frescobaldi riportano l’Ornellaia in Italia ... «Con i Mondavi abbiamo sempre avuto rapporti sempre buoni. Ma all’inizio dell’estate scorsa, quando la famiglia si era messa da parte e la gestione era passata alla McKinsey è emersa una grande divergenza di vedute: loro, i soci americani, volevano rivedere la produzione dei nostri vini, posizionarla su un mercato di fascia più bassa, orientato verso i grandi volumi, vini fondamentalmente destinati alla grande distribuzione; mentre noi, grande marchio, sì, ma con una forte appartenenza al territorio, abbiamo sempre mantenuto l’accento su etichette di lusso, i vini lifestyle come si dice oggi, prodotti caratterizzati una grande attenzione e una grande passione per la qualità. Avevamo dunque già maturato l’idea di rientrare in possesso del 50% della tenuta Ornellaia. A fine agosto Mondavi ha venduto a Costellation Brands, il primo produttore americano, un marchio attento come noi ai vini di alta qualità. Ma la decisione era maturata», Vittorio Frescobaldi, presidente della Marchesi de’ Frescobaldi, non ha dubbi: aver comprato l’altra metà della tenuta toscana è un ulteriore segno delle strategie aziendali: «La missione di Ornellaia è produrre vini unici che riflettano lo straordinario territorio di Bolgheri e con il positivo esito di questa operazione saremo in grado di garantire la continuità di Ornellaia spiega consolidandone il ruolo di produttore di vini apprezzati a livello internazionale. E vogliamo confermare la nostra fiducia al management che continuerà a garantirne il successo».

Novantuno ettari vitati sulla costa toscana, a pochi passi dal borgo medioevale di Bolgheri e dal celebre viale dei cipressi di Carducci, diventati un pezzo di storia della nostra economia: l’Ornellaia, venduta da Lodovico Antinori ai californiani della Mondavi e poi da questi rivenduta per metà agli storici rivali degli Antinori, i fiorentini marchesi de’ Frescobaldi, è ora diventata al 100% di questi ultimi. Italiana al cento per cento. I più maligni, e nel mondo del vino non ne mancano, dicono che tutta questa manovra era stata studiata a tavolino proprio per far passare ai Frescobaldi la storica tenuta che Lodovico Antinori l’uomo più geniale del made in Italy del vino nel mondo secondo un’indagine di winenews.it non gli avrebbe mai venduto. Quello del vino è diventato un campo di battaglia, dove mai come ora sono stati messi in gioco così tanti soldi. E le aziende italiane, per quanto di dimensioni ridotte, continuano a giocare ancora un ruolo di primo piano. Piccole rispetto ai giganti europei, le aziende vitivinicole italiane hanno portato il nostro vino ai vertici delle classifiche mondiali: L’Ornellaia 1998, per esempio, è stato nominato vino dell'anno nel 2001 dalla rivista americana Wine Spectator, bibbia del settore; e pochi mesi fa, il Masseto 2001 ha ricevuto il massimo punteggio (100/100) dalla stessa testata.

Piccole aziende, ma finanziariamente solide, dice una recente indagine di Mediobanca. E, seppure in presenza di una leggera flessione della redditività, i viticoltori italiani continuano a manifestare grande dinamicità. Non solo gli stranieri vengono comprare in Italia, dunque; gli italiani fanno a loro volta shopping, all’estero o dentro le mura di casa. Secondo Mediobanca emerge che il 45% delle imprese produce in una sola regione, mentre la gran parte è diffusa sul territorio, con presenza in due (il 15%) o in più regioni (il 40%). L'8% delle società è presente anche all'estero. Particolare attenzione viene data al marchio di produzione, che nel caso dei vini è rappresentato dalle etichette.
Prima dell’operazione Ornellaia, i Frescobaldi 62 milioni di fatturato nel 2004 realizzato tra proprietà distribuite tra Toscana e Friuli Venezia Giulia per circa 1000 ettari hanno messo a segno un altro colpo, far ridiventare a maggioranza italiana anche Luce della Vita, la tenuta vicino Montalcino costituita in jointventure paritetica con i Mondavi: i Frescobaldi hanno comprato il 50% detenuto dalla Mondavi Corporation, ora di Constellation Brands, girandone poi la quota alla Mondavi Investment, la società personale recentemente costituita da Michael Mondavi e i suoi stretti familiari, acquisendo contemporaneamente un diritto di prelazione sul 15%. «Continueremo e investire in vigneti e cantine», commenta Vittorio Frescobaldi.

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