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La Repubblica / Affari & Finanza

E nel tappo si nasconde un microchip. L’hitech diventa utile perfino in un settore definito "maturo" come quello del vino ... Un tappo di bottiglia contenente un microchip a radio frequenza. Dell’ottimo e pregiato Sagrantino di Montefalco firmato Arnaldo Caprai. Una tecnologia sviluppata in Italia da una delle più interessanti startup degli ultimi dieci anni. Il battesimo di quella che a tutti gli effetti è una delle innovazioni vincenti del Terzo Millennio, le etichette intelligenti che vivono in un ambiente totalmente pervaso di networking, sarà allo Smau il prossimo 19 ottobre in un evento organizzato da LabID, l’azienda bolognese che ha fatto delle applicazioni Rfid la sua mission. Per lo Smau un’ulteriore conferma del proprio profondo rinnovamento. Per l’Italia un’importante occasione di dimostrare che la tecnologia, se ben progettata e applicata, può dare una marcia in più a una produzione tipica, e secolare, come quella del vino. L’introduzione dei tag nei tappi di sughero o sintetici permette di tracciare una serie di dati all’interno delle bottiglie, garantisce l’unicità del prodotto, consente un incremento di efficienza in tutta la filiera produttiva, dalla cura del vitigno alla vendemmia, dalla maturazione all’imbottigliamento sino alla distribuzione. L’integrazione a valle e a monte di tutta la filiera di strumenti tecnologici si basa sulla creazione e gestione di reti di networking estremamente avanzate: dai campi, dove grazie a sistemi wifi è possibile monitorare le condizioni agro ambientali e comandare eventuali sistemi di irrigazione o irrorazione di prodotti, sino alle cantine per arrivare ad uno dei settori più critici, la spedizione e distribuzione del vino, aggravato nel caso italiano da cronici problemi di logistica e trasporto.
Basterebbe una presa di contatto diretta con queste esperienze per capire il ruolo e la rilevanza che possono assumere le nuove tecnologie nell’acquisizione di competitività da parte di settori produttivi assolutamente maturi, che hanno già scelto da qualche anno l’opzione della qualità per essere realmente vincenti sul mercato globale e che sono oggi chiamati a utilizzare l’innovazione come vero e proprio grimaldello per mantenere, o in alcuni casi acquisire, quegli elementi di differenziazione riconoscibili da tutta la filiera produttiva e distributiva ma anche dal consumatore finale. Da questo punto di vista l’innovazione è tale soprattutto se viene colta in tempo: oggi l’utilizzo di reti di networking avanzate, integrate con strumenti di diffusione pervasiva delle informazioni in modalità sicura (come le etichette Rfid), è un indubbia novità. Ma domani, quando i telefonini con i lettori Rfid saranno diffusi in massa sul mercato e la tecnologia sarà ormai dominante, il vantaggio competitivo sarà già stato assorbito e l’asticella si sposterà ad un livello ancora più alto. Scegliere tecnologie e servizi innovativi con grande tempestività significa già acquisire vantaggio competitivo: i grandi successi non si raggiungono solo quando si producono le innovazioni, e quindi quando si è a contatto diretto con la ricerca avanzata, ma anche quando si scelgono con il sufficiente anticipo rispetto alla loro diffusione di massa. (arretrato di "Affari & Finanza - La Repubblica del 10 ottobre 2005)

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