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La Repubblica / Affari & Finanza

Gancia, alla quinta generazione espansione all’estero e crescita record ... Marchio storico di bollicine italiane ha fatto breccia in Francia con l’Americano (‘americanò’, si dice), mix di bitter e vermouth rosso che fin dagli anni ’70 gareggia con il pastis tra gli aperitivi d’oltralpe; un prodotto di nicchia, certo, ma di punta, tanto che, un tempo, a curare in Francia gli affari della cantina Gancia era Charles Pasqua in persona, poi diventato ministro degli Interni del governo francese.
Centocinquantasei anni di storia, una cantina candidata ad essere riconosciuta patrimonio dell’umanità dall’Unesco per un’azienda che, secondo le prime stime, ha segnato nel 2005 un record di fatturato: 100 milioni di euro, con una crescita del 7%. «C’è una ripresa delle bollicine, quest’anno si è consumato più spumante, una media di incremento di mercato del 3% dovuto più ad aziende di marca che alle sottomarche a basso prezzo, segno di due tendenze: il consumatore ha viaggiato meno e si è coccolato di più, non rinunciando ai brindisi a Natale e Capodanno», racconta Lamberto Vallarino Gancia, presidente della Gancia Spa, la holding che controlla il 100% della Fratelli Gancia, che con Lamberto e Massimiliano segna la quinta generazione al timone del business di famiglia.

Il 60% delle bollicine si vende negli ultimi tre mesi dell’anno, il resto nel corso di matrimoni, battesimi e feste varie. E le bollicine, da sole, non tengono su i bilanci. Così, è iniziata la diversificazione, aiutata da una serie di acquisizioni: da Canelli, nell’astigiano, dove ha sede la storica cantina, alle Langhe, ad altre tenute del Piemonte, fino alla Puglia e Sicilia.
Presentare un bouquet di etichette che coprono il territorio nazionale: con questo obiettivo in mente è cresciuto il giro di affari della casata che con il suo fondatore, Carlo Gancia ha inventato lo champagne italiano, utilizzando e valorizzando un vitigno autoctono, il Moscato, mentre i francesi usano il Pinot. Il nome Fratelli Gancia è diventato di per sé il marchio di un segmento di mercato. Sempre più conosciuto all’estero. Dagli Usa, alla Svizzera, fino all’Asia. L’ultima tappa del processo di espansione è stato l’accordo con il gruppo giapponese Asahi, famoso marchio di birra, per conquistare a passo di carica i paesi asiatici, dal potenziale di sviluppo molto promettente. L'export 2005 ha segnato una crescita particolare in Giappone, dove la Gancia è stata tra i primi italiani ad arrivare, oltre 60 anni fa. Un mercato importante è il Portogallo, dove si è registrata una sensibile crescita.

Incrementi delle vendite anche in Russia, conquistata qualche anno fa grazie all'accordo con il gruppo industriale Ladoga. Infine, lo scorso anno, l'apertura del mercato cinese, a partire da ristorazione e alberghi a cinque. L’ultima strategia di marketing, l’apertura di brachetterie, i wine bar specializzati nella distribuzione del Brachetto d’Acqui, il vino rosso dolce da dessert che piace molto agli orientali.

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