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La Repubblica / Affari & Finanza

Il vecchio Chianti alla riscossa ecco il consorzio, per misurarsi con i rivali toscani più blasonati ... E’ un italiano molto anziano, conosciuto da tutti; è diventato ufficiale nel 1932, ha ottenuto l’eccellenza nel 1967, per decreto presidenziale. Le origini della sua famiglia si perdono nei secoli, ma la sua fama risale al 1800. Ha pranzato con buona parte degli italiani, ed è ormai un simbolo: il suo nome fa parte del linguaggio parlato e degli aneddoti, il suo vestito un tempo era semplice, fatto di paglia ...

Il Chianti, gloria vinicola italiana, è noto da così tanto che pochi conoscono le particolarità delle origini (nasce solo tra Firenze, Siena, Arezzo e Pistoia), che è certificato Doc dal 1967, che il suo Consorzio si è costituito nel 1927. Come accadde in Gran Bretagna alle auto di marca Standard, eccellenti per allora, poi sminuite proprio dal marchio troppo conosciuto e usato per indicare un prodotto di base o di livello medio, il Chianti ha visto appannarsi un poco la sua immagine: è sempre un vino apprezzato, i siti di agriturismo delle sue zone sono affollati, ma soffre della competizione innescata da vini con un’immagine più moderna e seducente (e costosa), come il Brunello di Montalcino.

Da qui l’idea del Consorzio Chianti di rilanciare il marchio, spesso inflazionato o avvicinato a prodotti a basso costo, saccheggiato e imitato anche fuori del nostro paese, legandolo alla sua terra d’origine, la Toscana, inimitabile quanto questo vino, adatto a legarsi praticamente a qualunque piatto si porti in tavola.

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