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La Repubblica / Affari&finanza

Wimbledon e la guerra delle bollicine ... Secondo una ormai ben consolidata tradizione, gli spettatori della Central Court dei campionati di tennis di Wimbledon mangiano fragoloni con panna e brindano con champagne di grandi marche francesi, dal Krug alla Veuve Cliqot, al Moet Chandon o Bollin gerim. Ne vengono infatti ordinate centinaia di migliaia di casse per i pic nic sull’erba. Ma quest’anno è diverso. Il global warming convince i produttori britannici di sparkling wine a vantare, per i loro "frizzantini", un sapore e una qualità paragonabile al tanto desiderato champagne.
Di vino frizzante, con le dovute bollicine, prodotto nei vigneti del Kent, del Surrey e del Sussex se ne berrà a Wimbledon ad ettolitri, magari quanto lo champagne perché è venduto a prezzi più bassi. Ma si dovrà farlo senza farsene accorgere dai severi ispettori della "appellation controllée" che difendono con le unghie e i denti la denominazione del loro nettare pur ammettendo che lo champagne è semplicemente un vino. Il Comité Interprofessionel du Vin de Champagne non ha difficoltà ad ammetterlo ma la sua denominazione non è soltanto un fatto economico. E’ una delle glorie della Francia che è unica a produrlo nella sua omonima regione. Ma i vini frizzanti, che rappresentano il 10% dei maggiori vigneti in Gran Bretagna sono, apprezzati dalle grandi case vinicole francesi. E’ stato rivelato che la casa "Duval-Leroy", propietaria di tenute vinicole nella Cotes des Blancs nella zona sud della regione Champagne, aveva trattato l’acquisto di tenute vinicole di Thanet nel Kent.

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